Siena :Medicina generale; assessore regionale Bezzini ,“pilastro della sanità regionale, il rapporto è ottimo”. Allarme di Pozzi, Segretario FIMMG Siena: ” serve una riorganizzazione di tutto il sistema tenendo centrale il ruolo dei medici di famiglia, perché stiamo per entrare nel periodo peggiore della “gobba pensionistica”, quando andranno in pensione tra il 15 e il 20% dei medici della nostra provincia, e non più della metà dei 200 posti banditi dalla Regione diventeranno medici di medicina generale”.

Quale futuro per la medicina generale? Tra inflazione, caro energia e PNRR il ruolo dei medici di famiglia nel sistema sanitario è a uno snodo fondamentale, ed è per questo che FIMMG Siena ha deciso di dedicare una giornata al tema per confrontarsi con l’Azienda Sanitaria, la Società della Salute e la Regione Toscana, rappresentata dall’Assessore Regionale Simone Bezzini. Una prima risposta l’ha data Roberto Monaco, Presidente dell’Ordine dei Medici di Siena: «Mi immagino un medico sentinella nella società, che possa per primo tutelare il diritto alla salute dei cittadini. Farlo vuol dire tutelare uno dei diritti costituzionali fondamentali, e quindi la democrazia». Ma le sfide all’orizzonte sono molte, come ha sottolineato Maurizio Pozzi, Segretario FIMMG Siena: «C’è un definanziamento di fatto del Sistema sanitario che va avanti da decenni e che solo il Covid ha temporaneamente invertito. Ed ora è ripreso come prima del Covid. Serve una riorganizzazione di tutto il sistema tenendo centrale il ruolo dei medici di famiglia, perché stiamo per entrare nel periodo peggiore della “gobba pensionistica”, quando andranno in pensione tra il 15 e il 20% dei medici della nostra provincia, e non più della metà dei 200 posti banditi dalla Regione diventeranno medici di medicina generale. È una tempesta perfetta», prosegue Pozzi, «perché siamo sempre di meno, con un carico di lavoro sempre maggiore e sempre più del nostro tempo è occupato da burocrazia e scartoffie inutili: questo è tempo sottratto ai pazienti e alla loro salute, e siamo noi i primi a chiedere di poterlo usare per loro». Essenziale da questo punto di vista è e sarà il rapporto con le istituzioni: «Siamo fieri – rivendica il Segretario FIMMG – del lavoro fatto con l’Assessorato e la Regione, e chiediamo che la Toscana continui ad essere guida nella creazione della sanità di domani, creando casi studio positivi a livello nazionale e facendo tesoro del ruolo essenziale dei medici di medicina generale». Una richiesta raccolta convintamente da Simone Bezzini, Assessore Regionale alla Sanità: «I modelli adottati da FIMMG Siena sono esempi di innovazione di successo e vanno sostenuti. Il ruolo dei medici di famiglia è un pilastro del Sistema sanitario e ne è un esempio la campagna vaccinale del 2021, quando abbiamo investito nei medici di medicina generale per garantire capillarità, prossimità e la presa in carico delle fasce più deboli della popolazione, e i dati ci hanno dato ragione. Con i medici di famiglia abbiamo un ottimo rapporto e un dialogo proficuo, e per dimostrarlo – ha concluso Bezzini – propongo a FIMMG di elencarci tre elementi sui quali possiamo agire come Regione, indipendentemente dalle norme nazionali, per minimizzare il vostro carico burocratico. Avete la nostra piena disponibilità». «Il futuro dei medici di famiglia non si può scindere da quello del Servizio sanitario», ha rimarcato poi Barbara Rocchi, Direttrice della Uoc Medicina di comunità Area Senese dell’Asl Toscana Sud Est. «perché è il primo dei livelli essenziali di assistenza dal quale derivano tutti gli altri: bisogna rendere questa professione più attrattiva e con migliori condizioni di lavoro, perché questo vuol dire migliori standard di salute per i cittadini». Per Giuseppe Gugliotti, Presidente della Società della Salute senese, «il medico di famiglia è un po’ come il Sindaco: è una delle figure di riferimento sul territorio ed è centrale nell’organizzazione della salute. Questo è un messaggio da ripetere continuamente. Se i punti di snodo della sanità di domani non troveranno sul territorio forme aggregative come quelle dei medici di medicina generale nessuna riforma del Sistema sanitario potrà davvero funzionare. Per questo noi ci siamo, e siamo sempre disposti al dialogo con i medici di famiglia».