Siena: Pd Unione Comunale , “un pezzo della maggioranza non partecipa al voto sul Piano Operativo e sul Piano Strutturale. La città ha bisogno di ripensare il suo futuro, attraverso un largo confronto che non si basi sulle solite risposte parziali, discutibili e di respiro corto,come la maggioranza ha fatto con gli strumenti urbanistici; ma serve invece una visione complessiva dei disagi dei cittadini, delle imprese, delle categorie e dei lavoratori”.

Dal Partito Democratico – Unione Comunale di Siena riceviamo e pubblichiamo

“Nell’ultimo Consiglio comunale la maggioranza si è piccata di portare in Consiglio in teleconferenza atti fondamentali per la Città come il Piano Operativo, l’aggiornamento del Piano Strutturale ed il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, oltre all’annullamento per quest’anno di entrambi i Palii. A nulla sono valsi gli appelli per un momento di partecipazione degli atti, oltretutto in questa nuova fase del Coronavirus, in cui la crisi economica e i temi del distanziamento e della sicurezza rimettono tutto in discussione. Così questa furia incontenibile non solo ha troncato il dibattito, ma ha soprattutto spaccato la maggioranza: alcuni Consiglieri di movimenti civici non hanno partecipato al voto, segnando un dissenso evidente su uno strumento fondamentale come il Piano Operativo.Del resto le avvisaglie di un certo scricchiolio si erano avvertite già l’8 maggio in sede di voto sulla mozione di Per Siena,relativa alla partecipazione pubblica alla fase di aggiornamento del Piano per l’anticorruzione e la trasparenza.Inoltre l’emendamento, presentato dai Consiglieri dalla Lega e votato dalla maggioranza, sulla possibilità di monetizzare l’obbligo di previsione dei posti macchina anche nelle aree fuori dal centro storico per le ristrutturazioni,ha sicuramente voluto rimarcare chi conta dentro la maggioranza, con un atto discutibile sul piano del merito.A ciò si è sommato il silenzio assordante del sindaco, che non è intervenuto nel dibattito sull’adozione degli strumenti urbanistici, uno dei momenti più significativi del proprio mandato.Se a ciò si aggiungono i toni istituzionali impropri di Arezzo e Grosseto su Sanità e manovre di bilancio anti-Covid, una polemica a distanza tra tre capoluoghi guidata dalla stessa area politica, si capisce bene che il monologo del sindaco e l’amministrazione degli annunci sta cominciando a non soddisfare i movimenti civici che gli hanno dato fiducia e sostegno.Sono segnali che confermano le nostre preoccupazioni e le critiche avanzate a questa maggioranza, emerse ancora con più forza in questi mesi di emergenza. Non servono l’uomo solo al comando, un atteggiamento che mortifica il confronto istituzionale o la politica degli annunci, salvo poi constatare nei fatti come la “montagna partorisce il topolino”.La città, in questa emergenza pandemica, ha bisogno di ripensare il suo futuro, attraverso un largo confronto e una strategia complessiva che non si basi sulle solite risposte parziali, discutibili e di respiro corto,come la maggioranza ha fatto con gli strumenti urbanistici; ma serve invece una visione complessiva dei disagi dei cittadini, delle imprese, delle categorie e dei lavoratori.Il PD continuerà ad incalzare la maggioranza in modo costruttivo, senza confondere i ruoli, come abbiamo già fatto in questa emergenza, con la cultura e la consapevolezza di chi esercita il suo ruolo di opposizione pensando prima di tutto alla città e alla sua capacità di rinnovarsi per poter ripartire in modo sicuro e sostenibile.”