Siena : Pozzi , presidente medici FIMMG  provinciale,  “sanità territoriale, una situazione sempre più dura. Senza un dialogo con tutti gli attori le soluzioni tampone non basteranno”

 “Le recenti notizie che arrivano da San Gimignano – con il quinto avvicendamento tra medici di famiglia in meno di un anno – e dall’isola d’Elba, dove si sono offerti benefit di ogni tipo ai medici per invogliarli a prestare lì servizio, descrivono bene lo scenario che attende cittadini e medici di medicina generale nei prossimi anni”. A dirlo è Maurizio Pozzi, Segretario Provinciale FIMMG Siena, commentando le sempre maggiori difficoltà che i medici di famiglia devono superare per continuare a tutelare al meglio la salute dei cittadini.“La professione di medico di famiglia – prosegue Pozzi – è sempre meno attrattiva, tra carichi burocratici insostenibili e pazienti in crescita costante, e abbondano in tutta Italia esempi di misure tampone, come per l’appunto i benefit offerti dalle amministrazioni locali. Un po’ come si faceva una volta, quando i comuni offrivano un domicilio al ‘medico condotto’: ma nei prossimi anni la situazione della sanità territoriale sarà sempre più difficile, perché serve ancora tempo prima che i futuri medici prendano servizio e nel frattempo la popolazione invecchia, con un aumento di patologie croniche che rende ancora più importanti i medici di famiglia”. “Per evitare che sempre più cittadini rimangano senza medico, come purtroppo sta succedendo anche nella nostra provincia, è vitale che si crei un dialogo costruttivo tra medici, pazienti e amministratori locali, anche tramite le Società della Salute, che possa dare vita a un progetto pluriennale. Esattamente come si creano piani strategici per trasporti e servizi pubblici, è imperativo creare una soluzione per la sanità territoriale che non lasci soli i cittadini e gli amministratori locali e permetta ai medici di famiglia di prestare servizio nelle migliori condizioni possibili”. “I medici di medicina generale – conclude il Segretario FIMMG – stanno facendo tutto il possibile per continuare a garantire il diritto alla salute dei cittadini in condizioni sempre più difficili: ma senza una soluzione di sistema quello che è già successo in Lombardia o nei comuni più remoti dell’Appennino toscano, ovvero la scomparsa di decine e decine di ambulatori sul territorio, diventerà realtà anche nella provincia di Siena, lasciando migliaia di pazienti privi di un riferimento vicino e costante. I medici di famiglia ci sono, sia per fare il loro lavoro sia per progettare il futuro dei territori: il nostro è un invito alle istituzioni che speriamo non resti inascoltato”.