Siena: variazioni di bilancio; capogruppo Pd Masi ,“teniamo di conto il Comune”

Il Capogruppo PD in consiglio comunale di Siena Alessandro Masi, intervenendo sulle variazioni di bilancio alla fine dell’anno Covid  , ha affermato che queste  variazioni “raccontano bene gli effetti economici della pandemia e dei vari lockdown, ma anche lo stress dei punti deboli di questa gestione amministrativa .Anzitutto, nelle variazioni sottoposte al consiglio leggiamo l’ennesima tirata di remi in barca per quanto riguarda le entrate e non si capisce come mai si sia arrivati solo adesso a diminuire gli stanziamenti per i proventi da recupero fiscale (IMU, TARI  e TASI), quando per lo meno fino a settembre era sicuro che tale attività fosse inibita dallo Stato centrale per gli effetti Covid e che comunque, viste le difficoltà economiche dei cittadini e delle imprese, poco sarebbe derivato da questa posta . La cosa però che lascia maggiormente dubbiosi – ha aggiunto – sono le ulteriori risorse dal saldo del c.d. ‘Fondone’, come da art. 39 del Decreto ‘Agosto’. Guardando alle risorse non indifferenti arrivate dal Governo al Comune di Siena, potrebbe verificarsi anche un saldo pari a zero, nella misura in cui Siena dalle stime MEF avesse già coperto sufficientemente le minori entrate, oppure un’assegnazione più bassa del milione previsto. Altra eventualità che potrebbe verificarsi è la non capacità di impegnare questi soldi con esigibilità 2020, entro la fine dell’anno, insomma. Se la strategia dovesse essere quella di mandare già adesso ad avanzo vincolato, o trovare una modalità di accantonare le risorse senza neanche provare a far tornare le medesime alla cittadinanza e alle attività produttive già stremate dalla crisi, sarebbe un altro fallimento dell’amministrazione. Peggio ancora sarebbe provare a trattenerle, senza che ve ne sia necessità,  qualora lo Stato verifichi di aver trasferito troppe risorse e ad aprile 2021 potrebbe esserci l’eventualità che le stesse risorse possano essere richieste indietro dal MEF, anche in virtù di stime molto favorevoli agli enti. Accantonare 2,3 milioni di euro a quale di queste eventualità o necessità può corrispondere?.  Poi, fateci la cortesia di smetterla con i prelievi dal fondo di riserva, facendo passare per urgenti variazioni che magari non si vuole che si facciano passare dalla discussione del Consiglio. Per quanto giuridicamente possibile, ammesso che ci sia il presupposto dell’urgenza, tale modalità è politicamente poco virtuosa e sottrae tali variazioni al dialogo consiliare. Si possono vedere prelievi dal fondo di riserva a dicembre per eventi particolari, per nevicate, per emergenze, ma non per variazioni normali. Il reintegro di oltre 237 mila euro al fondo di riserva può significare due cose: o che a forza di prelievi non urgenti siete andati sotto la soglia minima prevista dal TUEL, oppure che vi preparate a fare prelievi dal fondo di riserva nel mese di dicembre, senza che queste passino dal Consiglio .  Infine, il reintegro della riserva per euro 237.000 euro chiude questa serie di dati tra i più significativi delle variazioni di bilancio in discussione, per dire che la difficoltà del Covid per il bilancio del Comune di Siena non è stata solo delle minori entrate, dei minori recuperi e del maggior rischio di riscuotere, ma prima di tutto di una programmazione della gestione non puntuale, legata al parossismo delle agevolazioni, che a volte hanno anche duplicato gli interventi dello Stato e della Regione, e che non hanno invece  costruito nuovi servizi per i cittadini. La strada di questa crisi è ancora lunga – ha concluso Masi -. Teniamo di conto il Comune, il bene più vicino dei nostri cittadini”.