Toscana: assessore Baccelli, rinnovo flotta treni in tre anni , “non si prevedono aumenti tariffari né riduzione dei servizi”

Entro il 2024 la flotta dei treni circolanti in Toscana sarà rinnovata “almeno fino al 90 per cento”. Nonostante la pandemia il cronoprogramma previsto nel contratto di servizio Regione/Trenitalia – conferito con affidamento diretto nel rispetto delle normative e con durata di 15 anni, da dicembre 2019 a novembre 2034 – resta confermato, si registra solo un “ritardo di qualche mese”. Non si prevedono aumenti tariffari né riduzione dei servizi. È quanto dichiara l’assessore ai Trasporti Stefano Baccelli in audizione in commissione Ambiente guidata da Lucia De Robertis(Pd).
Oltre all’analisi di dettaglio del contratto siglato, Baccelli ha spiegato alcuni obiettivi che si intendono raggiungere nel breve futuro tra cui il superamento di quell’idea del trasporto pubblico inteso come servizio dedicato solo al pendolarismo scolastico e lavorativo. Peraltro su “180milioni di ricavi complessivi l’anno, solo 50 derivano da pendolari” ha spiegato. Parallelamente ci continua ad approfondire il tema dell’elettrificazione: “Dobbiamo capire come si svilupperà la tecnologia. Se dovesse prevalere l’idrogeno dovremmo immaginare nuovi investimenti”.
Nel dettaglio reso da Baccelli sul contratto di servizio (valore degli investimenti 1 miliardo e 300 milioni), è emerso che con il rinnovo della flotta circolante l’età media dei treni passerà da 17,6 anni a 7,6. I nuovi treni saranno dotati di tecnologie innovative non solo sul fronte dell’alimentazione (in alcuni tratti si potrà modulare il passaggio di alimentazione) ma anche dei livelli di comfort, “le carrozze saranno simili alla metropolitana”, con possibilità di scelta di arredi e attrezzature “penso a nuovi posti per alloggiare le biciclette, spazi più innovativi a misura di famiglia o altra tipologia di utenza” ha spiegato l’assessore.Illustrata anche la parte economica e in particolare il meccanismo, “piuttosto complesso” così come previsto dai regolamenti comunitari e dall’Autorità di regolazione dei trasporti, che deve portare ad un “sostanziale equilibrio al termine dei 15 anni”. “A breve sarà affrontato il nodo dei mancati ricavi per il trasporto pubblico nel suo complesso e quindi su ferro e su gomma. La partita a livello nazionale è aperta, ma non c’è alcun dubbio che nel 2020 e nel 2021 avremo importanti risorse. Dalle prime simulazioni per il 2020 l’equilibrio si trova. Dovremo ragionare sul 2022”. Il vicepresidente della commissione, Alessandro Capecchi (Fratelli d’Italia) che ha sollevato, insieme al portavoce dell’opposizione Marco Landi, il nodo del rincaro biglietti e del taglio dei servizi scongiurati da Baccelli, ha posto l’accento sui distretti ferroviari e sulla necessità di valorizzarli. Landi ha chiesto approfondimenti sul fronte sicurezza a bordo treno: “Nel contratto – ha segnalato – trovo solo riferimenti a videosorveglianza, ma il problema non coinvolge solo l’utenza, anche il personale in servizio deve essere tutelato”. Sul tema Baccelli ha informato che è allo studio un progetto, fuori dal contratto siglato, che prevede la collaborazione con Polfer proprio per aumentare e garantire la sorveglianza. La capogruppo della Lega, Elisa Montemagni, ha posto il tema dei raddoppi ferroviari, chiedendo se sono previsti treni aggiuntivi oltre quelli già noti, e sullo stato di avanzamento delle opere collaterali. Su questo punto l’assessore ha spiegato che al momento le interlocuzioni con Rfi confermano che si sta procedendo secondo le aspettative ma ci sarà occasione di entrare nel merito in una prossima audizione. Gli accordi sottoscritti con Rfi sono stati al centro anche dell’intervento di Cristiano Benucci(Pd): “Sarà necessario approfondire quanto fatto ad esempio su superamento dei passaggi a livello o miglioramento infrastrutturale perché permangono criticità in alcune tratte”. Una scheda aggiornata è già in preparazione, ha dichiarato Baccelli che ha ricordato un’occasione di confronto il prossimo autunno nella consueta giornata dedicata al Piano regionale integrato delle infrastrutture e della mobilità (Priim): “Non sarà solo una relazione istruttoria ma un momento di scambio tra territori per aggiornare il necessario” ha spiegato.