Toscana : commissione Affari istituzionali licenzia la modifica dello Statuto con i voti favorevoli dei consiglieri Pd  Anselmi, Mercanti, Pescini e del consigliere della Lega  Casucci. Non partecipano al voto il presidente  Bugliani (Pd), la vicepresidente Tozzi (Gruppo Misto – Toscana Domani) e  Scaramelli (Italia Viva). Assente Torselli (Fratelli d’Italia)

 La proposta di legge di revisione statutaria della Regione Toscana, già approvata in prima lettura dall’Assemblea legislativa, incassa il via libera della commissione Affari istituzionali del Consiglio regionale. La seconda lettura arriverà in Aula mercoledì 9 febbraio. Il testo è stato   votato all’unanimità dei partecipanti al voto, ossia i consiglieri Pd Gianni AnselmiValentina MercantiMassimiliano Pescini e del consigliere della Lega, nonché vicepresidente del Consiglio, Marco Casucci. Non hanno espresso parere il presidente di Commissione Giacomo Bugliani (Pd), la vicepresidente Elisa Tozzi (Gruppo Misto – Toscana Domani) e il consigliere e vicepresidente dell’Assemblea legislativa Stefano Scaramelli. Assente Francesco Torselli (Fratelli d’Italia). La non partecipazione al voto di Bugliani altro non è che il naturale proseguimento di quanto già accaduto in approvazione di prima lettura. Come allora il presidente ha ritenuto opportuno non prendere posizione su un testo che la Commissione “vede oggi per la prima volta”, ha spiegato. E smessi i panni di presidente, che “supera certi passaggi politici ma non dimentica”, ha sgombrato il campo da ogni dubbio: “Ho partecipato ad una disarmante seduta di Consiglio. Da una parte le poche opportune osservazioni delle opposizioni, dall’altra gli imbarazzanti silenzi dei colleghi di maggioranza. Oggi come allora non ritengo opportuno esprimermi su una proposta che ha due pesi e due misure a seconda della convenienza politica”. Il riferimento di Bugliani è all’aumento da cinque a sette membri dell’Ufficio di presidenza del Consiglio. Decisione che reputa “sbagliata nel merito” e “ai confini della legittimità”. Se l’introduzione della figura di sottosegretario, a detta di Bugliani può essere “utile e opportuna”, lo stesso non si può dire per l’allargamento dell’Ufficio di presidenza dell’Assemblea legislativa. “Le scelte che sono alla base di questa riforma non sono condivisibili” ha precisato. E sui costi della politica che non aumenteranno, ha espresso più di un dubbio: “Sappiamo tutti che non sarà così”. Le dichiarazioni di Bugliani hanno spinto la vicepresidente Tozzi ad auspicare una “riflessione e un passaggio all’interno della maggioranza”. Il “distinguo politico” è chiaro e segnato anche dalla presa di posizione di Scaramelli che aveva annunciato di non voler partecipare al voto lasciando la seduta. Il consigliere di Italia Viva aveva tentato di rilanciare il confronto riproponendo l’emendamento sulla parità di genere già bocciato dall’Aula e provando a legare la riforma statutaria alla legge elettorale perché “devono viaggiare di pari passo”. Il consigliere Casucci ha dichiarato voto favorevole alla seconda lettura, “la coerenza è un valore forte” ha spiegato, pur manifestando la necessità di un “confronto serio, magari in una Commissione speciale. È più che mai urgente un adeguamento dei principali atti che regolano il nostro lavoro”.  “Abbiamo cercato la massima condivisione possibile. Era un impegno preso che manteniamo in questo secondo passaggio. Le regole si cambiano insieme” ha concluso Pescini confermando il voto favorevole della prima lettura.