Toscana: consigliere regionale Capecchi (Fdi), “i criteri introdotti dalla Regione a dicembre per il trasporto dei malati oncologici erano sbagliati e vanno cambiati”

 “Siamo contenti che la nostra battaglia stia portando a risultati tangibili perché, per stessa ammissione del direttore della sanità toscana Gelli, i nuovi criteri per il trasporto dei malati oncologici, come avevamo denunciato assieme alle associazioni di volontariato, non sono sostenibili e hanno determinato un crollo della domanda di trasporto. Prendiamo atto che la Regione intende considerare il trasporto dei malati oncologici non più servizio sanitario ma sociale. Ma se prima era completamente gratuito, adesso hanno introdotto criteri dell’Isee che sono troppo stringenti e che perciò, anche su nostra richiesta, stanno modificando. Inoltre, le associazioni di volontariato ci avevano segnalato come il sistema dei voucher non stesse funzionando, negli ultimi giorni invece, come ha confermato il direttore Gelli, sembra che il sistema stia iniziando a funzionare” è quanto dichiara il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia Alessandro Capecchi ricordando che  “la sperimentazione andrà avanti fino al 1° settembre con le zone distretto e le società della salute ma occorre che queste ultime abbiano un congruo finanziamento per garantire i servizi, perché altrimenti si sposta solo il soggetto responsabile ma non si risolve il problema .Riprotocolleremo  la nostra mozione che sta per scadere ma, prendendo atto che la maggioranza è disponibile a modificare radicalmente i criteri e l’eccesso di burocrazia introdotto a dicembre, siamo disponibili a condividere un indirizzo unitario purché questo tenga conto dell’interesse generale e delle indicazioni di fondo inserite nella nostra mozione. Da questo punto di vista serve ancora un approfondimento su alcuni criteri (distanze da casa alla struttura sanitaria dove fare le cure, parametri dell’Isee, parenti automuniti e servizio Tpl) ma la rotta sembra invertita. A noi interessa arrivare ad una conclusione di questa vicenda ristabilendo un criterio di giustizia sociale per le migliaia di famiglie i cui cari si trovano ad affrontare cicli di chemio e radioterapia”.