Toscana : cultura, oltre il 60% dei toscani a sostegno di maggiori investimenti da parte della Regione. Lo rivela un sondaggio SWG; Ceccarelli  (Pd), « i cittadini sono consapevoli delle opportunità di sviluppo che il settore può generare”

Quanto conta la cultura per i toscani? Conta molto: sia in termini di crescita personale che di ricadute per lo sviluppo economico e sociale. Il Gruppo consiliare del Partito Democratico ha voluto verificare le posizioni dei cittadini attraverso una ricerca che analizza gli elementi che compongono l’immagine e la sostanza della cultura, con l’obiettivo di contribuire ad arricchire il percorso degli Stati Generali della Cultura. Fai contare la cultura. Toscana creativa 2030, promosso da Giunta e Consiglio regionale. Lo studio SWG è stato condotta su un campione che va dai diciottenni agli over 54 e dipinge un quadro dell’opinione pubblica toscana relativamente a quattro macro aspetti: la concezione della cultura, la pratica delle attività culturali, la valutazione delle esperienze, l’azione della Regione Toscana. «Con questo sondaggio abbiamo cercato di comprendere, partendo dal basso, percezioni, indicazioni, criticità dei cittadini nei confronti della cultura. Stabilire strategie e fare scelte partendo dalla conoscenza di analisi come questa è una pratica di buona politica – è quanto dichiara Vincenzo Ceccarelli (foto), capogruppo Pd in Consiglio regionale – Da questa indagine emerge che in Toscana la cultura non è soltanto un’eredità del passato ma anche un elemento ritenuto molto utile non soltanto per la crescita personale: per i toscani investire in cultura significa supportare lo sviluppo dei territori e la crescita delle comunità. Ad esempio, negli anni, nell’ambito della cultura contemporanea, sono nate tante imprese e tante realtà che coinvolgono giovani dando spazio a nuove competenze. Quasi la totalità dei toscani ritiene la cultura un elemento importante della propria vita; due terzi rivela che è giusto investire in cultura per generare crescita e occupazione in diversi settori. Sono dati che rafforzano la nostra azione che come gruppo consiliare intendiamo portare avanti a sostegno del settore». Dal focus emerge la propensione a ritenere che la cultura possa essere molto vantaggiosa per la maturazione delle persone e per i suoi riflessi sulla società. L’82% dell’opinione pubblica ritiene che la sua presenza sia largamente diffusa Toscana; il 68% a livello nazionale. La convinzione che la cultura sia parte integrante della qualità della vita è molto ampia, pari al 93%; con la vasta consapevolezza che sia fonte di convivenza, accettazione e partecipazione. Sul fronte della spesa pubblica, l’84% degli intervistati ritiene che le attività e le spese culturali portino a un bilancio positivo e il 92 % – pari a nove toscani su dieci – che la cultura dovrebbe influire nella definizione degli interventi e delle prestazioni dello Stato sociale. Il 61% della popolazione si dichiara a favore di maggiori investimenti da parte della Regione Toscana nel settore. I cittadini non ritengono la cultura un orpello ma una presenza che può avere riflessi positivi per tutti i settori: dal turismo, alle imprese, all’occupazione, al PIL. Oltre la metà dei toscani, il 57%, trova valido il lavoro sul portato avanti dalla Regione Toscana, tanto che il 38% sostiene che dovrebbe esserci una maggiore presenza dell’ente, pur con l’attenzione alle scelte; il 33% chiede di favorire il lavoro delle istituzioni territoriali e il 15% di supportare l’impegno della società civile. La cultura appare un momento rilevante per la persona e per i suoi riflessi sulla società. L’89% ritiene che in Toscana la cultura svolga un ruolo importante, un po’ meno – pari all’83% – nel resto del Paese.  Viene, anche, segnalato che andrebbero promosse, in questo campo, delle innovazioni. Ad esempio l’87% degli intervistati ritiene che sarebbe necessaria una maggiore valorizzazione della cultura all’interno dei percorsi scolastici.