Toscana: ‘desertificazione bancaria”; la consigliera regionale Elena Rosignoli (Pd) rinnova l’invito al governo ad adottare misure di contrasto alla diminuzione dei servizi bancari. In toscana 24 comuni non hanno sportello bancario e 45 hanno una sola filiale

Da sempre ogni comunità ha i propri punti di riferimento simbologici: la chiesa, la farmacia o la banca, purtroppo oggi in molti comuni della Toscana quest’ultima figura viene a mancare, creando disagi per i cittadini, provocando la cosiddetta “ desertificazione bancaria”.La Consigliera Regionale Elena Rosignoli commenta così la notizia: “un territorio che viene privato del presidio di una banca assume rapidamente l’aspetto di un deserto, almeno dal punto di vista economico e sociale considerando che questi tagli si denotano in realtà periferiche e in territori prevalentemente montani . D’altro canto – ricorda Rosignoli- il presidente della Regione Eugenio Giani ha inviato una lettera al Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e ai presidenti delle Commissioni Finanza di Camera e Senato, spiegando che sono attualmente 24 i Comuni toscani senza sportelli bancari, altri 45 Comuni sono rimasti con una sola filiale, molti comuni rimangono attualmente anche sprovvisti del servizio bancomat. La Toscana ha fatto precise proposte al Governo rispetto a modalità alternative come gli sportelli mobili e soprattutto a modifiche della normativa europea, visto che le Regioni non hanno competenza in materia bancaria: occorre dunque un intervento nazionale per fermare un fenomeno che sta impoverendo in termini di servizi tutto il territorio.In Consiglio Regionale ad aprile è stata approvata una risoluzione dove si impegna la Giunta Regionale ad assumere iniziative in tutte le sedi opportune al fine di contrastare la dismissione dei servizi; la Commissione aree interne ha svolto tutte le audizioni in merito con le associazioni di categoria e gli istituti bancari al fine di poter contrastare le emorragie di chiusura degli sportelli e dell’inevitabile calo del personale . Considerando anche la forza-lavoro, negli ultimi anni sono andati persi 33mila posti, il danno è anche per il Paese Italia; di fatto dalle banche passano il credito e le politiche per il risparmio, due leve fondamentali per la crescita economica, soprattutto nel momento in cui dobbiamo tradurre il Pnrr dalle parole ai fatti. Auspico- conclude la Rosignoli- che il governo centrale adotti specifiche azioni volte a contrastare la diminuzione dei servizi bancari e postali nelle aree interne, rurali, montane e insulari, per garantire parità di diritti nell’accesso ai servizi per chi abita e vive quei territori”