Toscana: elezioni regionali; il candidato senese Giovanni Mezzedimi (Pd),” la mia candidatura a sostegno di un progetto riformista per la Regione Toscana”

Da Giovanni Mezzedimi , candidato nella lista del Pd alle prossime regionali, riceviamo e pubblichiamo

“Sono un architetto libero professionista con numerose esperienze di progettazione ed urbanistica, nonché nel settore del cinema, delle arti visive e degli allestimenti museali. Pratico da sempre il tennis a livello agonistico e sono Istruttore della Federazione Italiana Tennis. Sono onorato di essere stato scelto dal Partito Democratico per portare in questa campagna elettorale idee riformiste da mettere a servizio della Città, del suo territorio e della Toscana tutta. Sostengo Eugenio Giani e lo faccio con la mia visione da cittadino viaggiatore che porta con sé esperienze e idee raccolte nel corso degli anni. Diversamente dalla maggior parte degli slogan elettorali che propongono un futuro idealizzato, credo che invece sia necessario partire dal nostro presente, un presente poco strutturato nel quale attuare quelle riforme indispensabili e funzionali alla crescita e allo sviluppo di Siena. Infrastrutture, cultura, turismo, urbanistica, sanità, tutela dei diritti, sport sono, ahimè, temi ancora irrisolti per poter immaginare il futuro che vorremmo. Tutto ciò sarà concretamente realizzabile solo se riusciremo a snellire le procedure burocratiche, facilitando la ripresa delle attività economiche, dell’edilizia, del commercio e dell’artigianato. Sono nato a pochi passi da Piazza del Campo e spero che il mio contributo possa essere di supporto alla vita della città e del suo territorio mantenendo, in maniera assolutamente rigorosa, i presupposti della tutela, della qualità e della sostenibilità. Sono convinto che sia una dura battaglia che, per essere vinta, ha bisogno, oltre che di pareggi di bilancio, di una visione chiara e di idee concrete e realizzabili. In questi mesi si è parlato tanto di “ripartenza”, ma questa ha riguardato le attività economiche che sono state costrette a fermarsi realmente per l’emergenza. La politica non può fermarsi: è stato, ed è ancora, il momento di lavorare con dedizione ed impegno per rispondere alle esigenze e ai bisogni dei cittadini, specialmente in un periodo di tale difficoltà. E tutto ciò può avvenire solo attraverso il dialogo e la collaborazione: la figura del politico deve tornare ad essere quella di un interlocutore che sa ascoltare, per poi poter agire nel solo interesse della collettività.”