Toscana : mozione Pd su inserimento lavorativo persone con disabilità psichica. Prima firmataria Federica Fratoni

L’inserimento lavorativo delle persone con disabilità psichica al centro di una mozione presentata dal gruppo PD in Consiglio regionale. L’atto, che vede come prima firmataria la consigliera Federica Fratoni, chiede alla giunta toscana alcuni impegni precisi: “attivarsi, per quanto di propria competenza, ad effettuare un monitoraggio costante sulla attività riguardante l’avviamento al lavoro delle persone con disabilità ai sensi della legge 68/99, con particolare attenzione ai disabili psichici sia delle aziende private che delle amministrazioni pubbliche; valutare la possibilità di prevedere incontri periodici per la condivisione dei risultati del monitoraggio tra ARTI (Agenzia regionale Toscana per l’Impiego), coordinamento toscano associazioni per la salute mentale, i coordinatori dei dipartimenti salute mentale area vasta ed altri soggetti interessati. Infine la mozione chiede alla giunta di “valutare l’attivazione di un percorso, con il coinvolgimento di ARTI, dei rappresentanti dei dipartimenti di salute mentale e del coordinamento toscano delle associazioni per la salute mentale, finalizzato ad affrontare complessivamente il tema dell’inserimento lavorativo dei disabili psichici, anche valutando la necessità di aggiornare le disposizioni regionali in materia”. «La difesa dei diritti delle persone con disabilità – spiega Fratoni – rappresenta uno dei doveri fondamentali di una società civile e, in questo quadro, la promozione dell’inserimento lavorativo di questi cittadini riveste una particolare importanza in quanto non rappresenta solo uno strumento finalizzato alla sussistenza dell’individuo ma anche un modo per favorire il recupero della soddisfazione, dell’ autostima e della dignità, nell’ottica di una migliore qualità della vita e di un completo inserimento nella società. Si tratta certamente – continua Fratoni – di un tema molto delicato, che riguarda direttamente decine di famiglie in Toscana e dove le competenze della Regione sono limitate. Ma – conclude – nell’ottica di un’integrazione tra le attività di gestione di ARTI e le politiche socio-sanitarie, credo si possa fare qualche passo avanti».