Toscana : potenziata la rete regionale del trapianto di rene. Approvato un accordo interaziendale tra le Aou di Firenze, Pisa e Siena
Potenziare la Rete regionale del trapianto di rene: questo l’obiettivo dell’accordo sull’attività chirurgica tra le Aziende ospedaliero-universitarie di Firenze, Pisa, e Siena, che è stato condiviso e approvato stamani alla presenza dell’assessore regionale al diritto alla salute, Simone Bezzini. Le Aou fiorentina, pisana e senese sono le strutture ospedaliere sedi di Centri regionali autorizzati per il trapianto del rene, nell’ambito dello specifico programma regionale che evidenzia il ruolo della Rete tra Centri trapianto, nell’ottica della presa in carico dell’insufficienza renale cronica. “Questo accordo rafforza ulteriormente la collaborazione dei nostri professionisti a livello interaziendale, favorendo la massima sinergia tra i Centri regionali di trapianto di rene e la condivisione delle migliori tecniche trapiantologiche a tutela della salute della persona in attesa di intervento e nel rispetto delle volontà del donatore – commenta il presidente Eugenio Giani -. L’intesa consentirà, inoltre, di sviluppare attività di ricerca e di sperimentazione clinica in modo condiviso e integrato, pur mantenendo ciascuna azienda la propria specificità. Questa collaborazione, che oggi viene formalizzata tramite un accordo sottoscritto dalle parti, è un punto di arrivo e di partenza, che permetterà di potenziare l’efficienza del nostro sistema sanitario, attraverso la costituzione di un’équipe di chirurghi altamente specializzata, in grado di praticare le tecniche più avanzate, mettendo insieme le migliori esperienze, frutto anche di una formazione professionale continua”. “Le tre Aziende, sedi di Centro trapianto di rene – dichiara Simone Bezzini – pur nella loro individualità, condividono l’obiettivo che la collaborazione tra i professionisti delle tre realtà aziendali costituisca un momento fondamentale nel miglioramento quantitativo e qualitativo del trapianto di rene a livello regionale e un modello di riferimento anche per le altre Regioni, essendo una delle prime esperienze di questo tipo avviate. La collaborazione tra professionisti permette di assicurare la massima efficienza e sinergia nel processo trapiantologico renale e l’interscambio di professionisti ed expertise presenti nelle tre Aziende, per favorire il miglioramento complessivo della Rete trapiantologia regionale”. Le direzioni generali, rappresentate rispettivamente da Rocco Damone, Silvia Briani e Antonio Barretta, insieme ad Adriano Peris, responsabile Organizzazione toscana trapianti, e Alberto Rosati, coordinatore regionale del Programma trapianto rene, hanno definito un accordo con gli obiettivi di sviluppare il Programma regionale di trapianto del rene; implementare le buone pratiche; potenziare la donazione da vivente; sviluppare programmi di ricerca comuni. La collaborazione permetterà anche di costituire un pool regionale di chirurghi esperti nel trapianto di rene, la cui professionalità comprenda le tecniche più avanzate (prelievo d’organo da donatore, trapianto di rene singolo e doppio da donatore cadavere, trapianto di rene da donatore vivente). Tale pool sarà in grado di integrare le professionalità già esistenti presso i singoli Centri trapianto, in modo da favorire lo sviluppo omogeneo regionale del migliore expertise in ambito chirurgico. “Questa iniziativa – spiega Antonio Barretta, direttore generale dell’Aou senese – consentirà ai tre programmi di trapianto di rene delle Aziende ospedaliero-universitarie toscane di rafforzarsi grazie a una delle risorse più preziose per un contesto di sanità pubblica: la collaborazione fra aziende del servizio sanitario toscano. E’ questa la strada da percorrere per migliorare e coniugare appropriatezza ed efficienza delle cure”. Per l’Azienda ospedaliero-universitaria Senese presenti, oltre al dg Barretta, anche il professor Sabino Scolletta, direttore del Dipartimento di Emergenza-Urgenza e dei Trapianti, il dottor Guido Garosi, responsabile del Centro Trapianti di rene ed il professor Franco Roviello, direttore UOC Chirurgia Trapianti rene. “La donazione d’organi – aggiunge poi Adriano Peris, responsabile Organizzazione toscana trapianti – non è solo un gesto di assoluto altruismo e di straordinario senso civico, ma anche un atto di fiducia nel sistema, impegnato a preservare e impiegare nel migliore dei modi questa straordinaria possibilità di salute e di vita. L’accodo interaziendale è un altro importante tassello per l’applicazione della delibera regionale 1450 del 2018 che fa della Toscana la prima regione in Italia ad aver deliberato il nuovo modello delle reti trapiantologiche, come previsto dalla normativa nazionale e dalla Conferenza Stato/Regioni. I primi risultati sono già verificabili con un aumento significativo di donatori effettivi, reso possibile anche da un puntuale e tempestivo sistema di feedback condiviso con i professionisti”. “La Toscana, prima in Italia, ha dato vita a un programma regionale di trapianto renale che supera la logica del singolo Centro trapianti per mettere assieme, in una logica di rete, tutte le migliori professionalità del servizio sanitario toscano – sottolinea Alberto Rosati, coordinatore regionale Programma trapianto rene -. Quello che oggi stiamo costruendo rappresenta il modello a cui si ispireranno tutte le altre Regioni, per adeguare le loro organizzazioni di trapianto. L’accordo fra le tre aziende sedi di Centro trapianto di rene è un passaggio fondamentale di questo progetto”. La collaborazione interaziendale permette, inoltre, anche di attivare la mobilità temporanea dei professionisti tra le tre sedi per l’attività valutativa, chirurgica di trapianto, di ricerca e di formazione e di disporre di tutte le tecnologie avanzate, i processi di informatizzazione e le facilities presenti nei diversi centri. Inoltre vengono potenziate le attività di ricerca e sperimentazione clinica condivisa, al fine di promuovere lo standard più elevato possibile nell’ambito delle tecniche chirurgiche trapiantologiche e delle tecniche di conservazione d’organo; accrescere la capacità di attrazione di risorse e di partecipazione a reti, partnership e gruppi di ricerca di livello nazionale e internazionale; promuovere attività di ricerca, sviluppo e innovazione; produrre articoli e pubblicazioni scientifiche.