Toscana : rifiuti; consigliere regionale Casucci (Lega),”condivido le preoccupazioni dei Sindaci della Provincia di Arezzo. Il modello di governance è sbagliato”

Dal consigliere regionale della Lega Marco Casucci riceviamo e pubblichiamo

“Le preoccupazioni dei Sindaci aretini testimoniano quanto possa incidere la governance e la pianificazione regionale, sia sulle istituzioni locali, sia sui cittadini. Il modello gestionale dei rifiuti in Toscana è profondamente sbagliato e crea problemi ambientali ed economici. Infatti come abbiamo più volte detto negli ultimi tre anni, noi vorremo separare la raccolta rispetto alla pianificazione impiantistica. Non è una invenzione nata a caso, ma strutturata sulle indicazioni presentate da tempo dall’agenzia nazionale per la concorrenza. Il modello di gestione integrata su ambiti ottimali di dimensioni grandi è un fallimento. Per questo riteniamo indispensabile separare la gestione della raccolta, che dovrebbe essere gestita sulla base di due criteri, 90 mila abitanti o 100mila tonnellate di rifiuti anno, rispetto alla pianificazione e gestione degli impianti di smaltimento, che per loro dimensione economica necessitano di concessioni lunghe e aree di competenza ampie.In questo modo i comuni, singoli o associati potrebbero valorizzare e monetizzare la raccolta e sarebbero incentivati a governare questo processo nel miglior modo, così da trovare sbocchi sul mercato. Infatti quante volte si sente parlare di impianti di trattamento meccanico biologico? Ma se le persone nelle loro abitazioni fanno un’adeguata selezione, a cosa servirebbero queste strutture? Se gli utenti fanno una selezione puntuale, perchè questo sacrificio o comunque questa compartecipazione al ciclo integrato non viene considerato in termini tariffari? Ecco allora che ognuno dovrebbe pagare per ciò che produce in termini di rifiuti; al contempo, chi seleziona in modo valido, dovrebbe essere premiato. Tutto questo si può fare con la tariffa puntuale. In termini di governance, i comuni, invece, dovrebbero decidere il modello di raccolta e trovare sbocchi di recupero sul mercato. E’ facile da intuire: il vetro è tutto recuperabile, la carta ed il cartone idem; il verde e l’organico sono ottimi per impianti di digestione anaerobica. Insomma si potrebbe costruire un’opportunità per i comuni che potrebbero guadagnare da questo processo virtuoso, nel pieno rispetto dei cittadini e dell’ambiente. Certo, occorrono gli impianti e questi andrebbero programmati in modo ottimale, magari di dimensioni medio- grandi. Da questo punto di vista occorre, dunque, dire con chiarezza un netto stop verso il consolidato e colpevole abuso delle discariche. I sindaci della Provincia di Arezzo, come ribadito anche  dal primo cittadino di Monte San Savino giustamente si lamentano e noi siamo con loro, rilevando come, dopo due anni di Giunta Giani, ancora il piano rifiuti non sia stato neppure presentato al Consiglio. Il problema quindi è che chi ci governa, anche su questa delicata tematica, ha poche idee e parecchio confuse.