Toscana : rigenerazione urbana nei piccoli comuni; Giani; “valorizzare la Toscana diffusa“. Almeno 120 mila sono i luoghi in regione con solo una o due abitazioni

“E’ con iniziative come questa che possiamo dare un segnale forte della nostra volontà di valorizzare la Toscana diffusa, facendo sì che siano riqualificate zone importanti e contribuendo a contrastare lo spopolamento delle porzioni di territorio interne e montane, perché consideriamo le aree interne come parte fondamentale e fondante della nostra regione dove esistono almeno 120.000 luoghi presidiati soltanto da una o due abitazioni“. Lo ha detto il presidente Eugenio Giani, nel corso del suo intervento al convegno organizzato dalla Regione Toscana presso il Parco dell’Orecchiella nel Comune di San Romano in Garfagnana (Lu) e dedicato alla “Rigenerazione urbana nei Comuni di piccole e medie dimensioni”.“Siamo di fronte – ha aggiunto il presidente – ad uno strumento importante di tipo urbanistico ed edilizio, che fortunatamente non soffre degli ‘impaludamenti’ di altre misure e che si mostra quindi più flessibile e più un grado di raccogliere o catalizzare finanziamenti. Quindi invito senz’altro a sviluppare i master plan di rigenerazione urbana, che hanno le maggiori possibilità di essere finanziati. Ed invito le amministrazioni comunali a muoversi in questa direzione perché abbiamo sempre maggiore necessità di promuovere la qualità ambientale dei luoghi. E aggiungo che la Toscana intende legittimarsi, grazie agli straordinari luoghi di cui dispone e alla sua sensibilità su questa materia, come un punto di riferimento per tutta Italia in materia di rigenerazione urbana”. Da parte sua l’assessore regionale alle infrastrutture informatiche e alla digitalizzazione, Stefano Ciuoffo, è intervenuto sulla parte che attiene alle sue deleghe  spiegando come le grandi aziende delle telecomunicazioni non si preoccupano di garantire i collegamenti informatici in quelle aree che non garantiscono una adeguata remunerazione in fatto di numero di cittadini residenti e quindi in grado di pagare le connessioni sottoscrivendo un abbonamento. “E’ in casi come questi, e sono tanti, che interviene la Regione con finanziamenti propri e attingendo a fondi nazionali ed europei, per garantire la copertura nelle aree cosiddette bianche”, ha detto Ciuoffo. “Ed entro il 2026 contiamo di raggiungere e di connettere compiutamente tutte quelle definite grigie, dove il segnale arriva, ma non è di una qualità sufficiente. Si tratta però di un obiettivo che va seguito passo dopo passo, e che ci impegnerà in una verifica costante circa i suoi tempi di attuazione. E’ necessario connettere alla rete anche quel 20% di studenti toscani che durante la pandemia non ha avuto modo di usufruire della didattica a distanza per inesistenti o insufficienti collegamenti”.