Umbria : flussi migranti; Confagricoltura soddisfatta per la decisione del governo in materia di programmazione delle quote di stranieri da ammettere nel territorio italiano per motivi di lavoro.Con l’ultimo decreto flussi gli ingressi programmati in Umbria sono stati 257, che non rispecchia il reale fabbisogno. Già l’associazione ne ha chiesti un numero superiore.

Confagricoltura plaude all’approvazione del Consiglio dei ministri del dpcm con la “Programmazione dei flussi d’ingresso legale in Italia dei lavori stranieri per il triennio 2023-2025”, che era stato fortemente voluto dalla Confederazione.È in agricoltura, infatti, ormai in forma endemica, che si registra grande difficoltà a reperire manodopera disponibile e adeguatamente qualificata. La componente di lavoratori stranieri nel comparto presenta un’incidenza superiore a tutti gli altri settori produttivi. “Contiamo ora sulla definitiva e veloce adozione del provvedimento anche per sostenere l’agricoltura umbra” afferma il presidente di Confagricoltura Umbria, Fabio Rossi, per poi aggiungere: “I raccolti e la colture nei campi non possono aspettare”.In Umbria con l’ultimo decreto flussi, del 2022, gli ingressi programmati sono stati 257, che non rispecchia il reale fabbisogno. Già l’associazione ne ha chiesti un numero superiore.Nelle campagne italiane – sottolinea ancora la maggiore organizzazione datoriale – erano, al 2021, 1.072.078 i dipendenti. Quasi un terzo dei lavoratori è straniero e rappresenta il 32% del totale degli operai agricoli in Italia. Continua a cambiare anche la geografia di provenienza: aumentano gli extracomunitari, in particolare indiani, albanesi e marocchini.“Abbiamo apprezzato – conclude Confagricoltura – l’approvazione di questo decreto flussi integrativo, che permetterà l’ingresso di altre 40.000 unità, come avevamo richiesto, interamente destinata agli ingressi per lavoro stagionale nei settori agricolo e turistico-alberghiero, a valere sulle domande già presentate nel click-day del 27 marzo scorso”.Saranno autorizzati ad entrare complessivamente in 452.000. Nel 2023, a fronte di 136.000 ingressi programmati c’è però un fabbisogno rilevato di 274.800. Nel 2024, 151.000 (277.600). Nel 2025, 165.000 (280.600).