Val di Paglia :manifestazione di cittadini per dire no alla centrale geotermoelettrica di Sorgenia nel territorio di Abbadia San Salvatore

 Di Mariella Baccheschi

In concomitanza con la riunione della conferenza dei servizi convocata dalla regione per rilasciare il parere autorizzativo della centrale  geotermica “Val di Paglia”, progettata dalla società Sorgenia Le Cascinelle e ubicata nel territorio comunale di Abbadia San Salvatore, è andata in scena in  prossimità del sito dove dovrebbe sorgere l’impianto. Una protesta di cittadini contrari alle “politiche energetiche della regione toscana, che – dice una nota  degli organizzatori- persegue per la Val d’Orcia e l’Amiata il folle progetto –  dopo Larderello –  di  realizzare un secondo polo geotermico regionale”. Il nuovo impianto è previsto alle porte della Val d’Orcia, patrimonio Unesco, in un’area dal punto di vista paesaggistico pregiata e pertanto da tutelare anche per gli eventuali rischi prodotti dalla sismicità indotta e innescata e per la possibile perdita della portata e della qualità delle sorgenti termali, che si trovano nelle vicinanze.  Cittadine e  cittadini della zona si sono ritrovati in un numero decisamente superiore alle aspettative per respingere il modello di sviluppo, che proprio nelle ultime ore è stato ribadito dal presidente della regione toscana, Eugenio Giani, il quale proprio alla vigilia della conferenza dei servizi su questa contestatissima centrale, ha dichiarato che “la geotermia è una risorsa fondamentale, pulita e rinnovabile” e che la Toscana può dare un contributo a tutto il Paese”, tuttavia “per farlo è però necessario migliorare la situazione sul Monte Amiata dove ci sono ancora enormi margini di crescita”. Le ragioni del “no”, che accomunano le popolazioni della montagna e della valle, sono state sintetizzate in un documento che è stato illustrato da Cinzia Mammolotti, presidente del Comitato di Salvaguardia Ambiente del Monte Amiata. “La tecnologia a ciclo binario- sottolinea il documento – non è mai stata ancora sperimentata in Italia; l’attività non è sicura e il rischio sismico è rilevante. La stessa Sorgenia conferma il verificarsi di eventi sismici durante la produzione e reiniezione dei fluidi. E le emissioni zero? Le notevoli quantità di gas incondensabili contenuti nei fluidi comporterà la loro emissione in atmosfera; gli esperti evidenziano poi gravi rischi per le acque termali, mentre per la trivellazione di ogni pozzo si prevede un consumo di acqua di 20.000 mc”, La mobilitazione dei “contrari” al progetto proseguirà anche nei prossimi giorni con numerose iniziative volte a riportare l’attenzione, l’impegno e la lotta sul tema.  Prossimo appuntamento, sabato 19 febbraio, con una manifestazione pubblica a Radicofani alle ore 15,30. Intanto si è appreso che nulla di definitivo è emerso nella conferenza dei servizi sull’impianto geotermoelettrico nel comune di Abbadia San Salvatore. Nuova riunione tra un mese , il 18 marzo ,dopo il sopralluogo congiunto del Soprintendente e di Sorgenia in Val di Paglia. Infatti la  Soprintendenza di Siena, la commissione paesaggistica della unione dei comuni Amiata Val d’Orcia e il comune di Radicofani hanno espresso nella conferenza dei servizi ancora una volta “parere negativo” per il   progetto dell’impianto geotermico di tipo binario . Per ottenere il permesso autorizzativo della Regione Toscana resta comunque vincolante il parere della Soprintendenza, che si era già pronunciata quattro volte con un chiaro “niet”. Questa volta, però, il parere negativo della Soprintendenza è statoaccompagnato da alcune riserve. Il Soprintendente ha infatti chiesto tempo per poter effettuare un sopralluogo sul sito dove dovrebbe sorgere la centrale. Non lo ha potuto fare finora causa impedimenti dovuti alla pandemia, ma vuol constatare di persona la qualità paesaggistica del luogo, la presenza di reperti archeologici nell’area, nonché l’impatto sulla Via Francigena.