Valdichiana aretina e senese e Valtiberina : il ‘caso’ dell’acqua della diga di Montedoglio che non arriva alle aziende agricole perché mancano le reti per consegnarla portato all’attenzione della sen. Petrucci (Fdi) che lo rappresenterà nelle sedi opportune

La diga di Montedoglio con i suoi 140 milioni di mc di acqua rappresenta l’invaso più importante dell’Italia centrale. Eppure la sua acqua non arriva alle coltivazioni del territorio. Le condotte primarie ci sono. I laghetti di accumulo pure. Ma ormai da anni mancano le reti per consegnare la risorsa alle aziende agricole che, ironia della sorte, restano all’asciutto e, causa siccità, fanno fatica a continuare a produrre e a rimanere sul mercato. La problematica – insieme ad altre –  è stata illustrata dalla Presidente del Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno Serena Stefani, con Andrea Tavarnesi, sindaco di Civitella in Valdichiana e terzo componente dell’Ufficio di Presidenza, e  il Direttore Generale Francesco Lisi,  alla senatrice Simona Petrucci (Fdi), ricevuta nella sede consortile, insieme al consigliere regionale Gabriele Veneri e ai rappresentati delle organizzazioni professionali agricole. “L’incontro è servito a mettere in evidenza le criticità con cui l’ente si deve confrontare ogni giorno, a cominciare dalla difficoltà di portare acqua all’agricoltura della Valdichiana Senese e Aretina e della Valtiberina: aree dove insistono imprese competitive, che vogliono crescere, investire e sviluppare progetti capaci di produrre ricchezza e occupazione, ma il cui sviluppo è rallentato o minato dall’assenza di risorsa.  Eppure in questo territorio l’acqua non manca: la diga di Montedoglio, con la sua capacità di 140 milioni di mc di acqua, rappresenta un “polmone” importante. E per la verità ci sono già anche le condotte primarie e i laghetti di compenso.  Ma è impossibile completare i distretti irrigui,  per la mancanza di risorse e di un adeguato supporto normativo”, ha spiegato la Presidente Stefani, mostrando le immagini cartografiche dell’area. “Un paradosso vero e proprio –   ha puntualizzato il consigliere regionale Veneri -. Mancano le risorse finanziarie per completare le reti di distribuzione necessarie all’agricoltura, che rappresenta la base della nostra economia. Oggi il clima è cambiato e, per produrre, è necessario avere a disposizione la risorsa. Occorre quindi realizzare le infrastrutture, che troppo a lungo sono state trascurate. E’ indispensabile soprattutto avere una visione più a lungo termine e dare risposte concrete alle imprese che, senza acqua, non possono continuare a produrre, rischiano di chiudere e di abbandonare il territorio. E’ inverosimile parlare dell’importanza del “made in”, se a livello istituzionale non riusciamo a fornire gli strumenti necessari per supportarlo. E in questo momento lo strumento principale è proprio l’acqua”. “E’ stata un’occasione importante per approfondire la conoscenza del comprensorio Alto Valdarno, dove la risorsa è disponibile e abbondante, ma non si riesce a sfruttarla. Sono il senatore di questo territorio, mi farò carico delle istanze che mi sono state rappresentate e le porterò  nelle sedi opportune perché possano avere un’esecutività”, ha concluso la senatrice Petrucci.