Valdichiana : la protesta degli agricoltori domani 30 gennaio arriva a Bettolle all’insegna del ‘Riscatto agricolo italiano’. Si tratta di un movimento autonomo spontaneo apolitico  che ha preso le distanze dalle organizzazioni agricole storiche e che domani vedrà arrivare decine e decine di trattori  sfilare lungo la rotatoria davanti al casello autostradale di Bettolle  per rivendicare dal governo “ il giusto valore dei nostri prodotti  perché  oggi la maggior parte dei frutti del nostro lavoro è sottopagato con i ricavi che sono abbondantemente sotto i costi di produzione”

La protesta degli agricoltori domani 30 gennaio arriva anche a Bettolle, in Valdichiana, all’insegna del ‘Riscatto agricolo italiano’. Si tratta di una protesta promossa da un movimento autonomo spontaneo apolitico  che prende le distanze dalle organizzazioni agricole storiche e che  domani vedrà arrivare decine e decine di trattori  dalla Toscana e da molte altre part d’Italia sfilare lungo la rotatoria davanti al casello autostradale di Bettolle . Questo movimento che si definisce, come insistono gli organizzatori dell’iniziativa,  “autonomo spontaneo apolitico” di agricoltori, soprattutto giovani,  partito dal basso, con lo scopo di creare, appunto,  un nuovo ‘riscatto agricolo italiano’. La loro identità si richiama ‘ai valori intrinseci degli agricoltori, che si riconoscono – dicono sempre i promotori -nel lavoro, nella famiglia, nelle tradizioni, nel talento, nella passione,  e nei valore dei nostri territori agricoli. Siamo generatori di benessere e prosperità, capaci nei millenni di consolidare le nostre produzioni come le migliori del mondo, nel rispetto dell’ambiente e nel valore della biodiversità che vede il nostro paese primo nel mondo. Ci muove e accomuna e l’orgoglio di essere i figli di intere generazioni di agricoltori, determinati e decisi a difendere fino in fondo gli insegnamenti dei nostri nonni e dei nostri padri. Siamo per il rispetto della libertà di impresa e dei principi costituzionali”. Ma in particolare cosa chiedono ?”Noi  vogliamo- rispondono – un agricoltura italiana rispettata, capita, valorizzata; chiediamo con forza il rispetto della dignità  e che quindi  ci venga corrisposto  il giusto valore dei nostri prodotti  perché  oggi la maggior parte dei frutti del nostro lavoro è sottopagato con i ricavi che sono abbondantemente sotto i costi di produzione. Questo purtroppo sta perdurando da decenni . Non vogliamo contributi  ma – ricordano -chiediamo solo dignità del giusto prezzo.  Chiediamo inoltre  una profonda, vera ed immediata abrogazione di tutte le norme nazionali ed europee che obbligano, e ingiustamente comparano l’agricoltura ad altri settori non produttori di cibo e derrate alimentari. Noi siano. Tengono a sottolineare- i custodi della natura e non soggetti che inquinano”. Ma in particolare dal Governo cosa volete? .”Chiediamo che il governo  sostenga la produzione agricola come unica fonte di produzione di vita  e di cibo, abolendo ogni forma di speculazione chimico -industriale delle multinazionali farmaceutiche che dietro una finta è indegna sostenibilità vogliono distruggere l’agricoltura mettendo mano sulle nostre terre.  Al governo chiediamo che i valori e le tradizioni dei nostri avi e dell’agricoltura tornino ad essere vissuti in tutte le scuole come motore del sapere :saper fare, sapere insegnare, cultura, rispetto, tradizioni, valori, tutela dell’ambiente  che, solo l’agricoltura della cultura contadina, è capace di promuovere, dove il talento dell’ agricoltore sia significato e custode dell’ambiente, del territorio e del cibo. Chiediamo che sul cibo non si speculi  o si tassi la vita, pertanto nel giusto equilibrio di consentire a tutti di nutrirsi al giusto prezzo, quindi che vi sia una riduzione delle tasse e dell’IVA su tutti i prodotti agricoli e dei beni primari trasformati, compresa iva sul vino”. Di qui le manifestazioni che si svolgono  da settimane in Europa e in Italia: “  con questa mobilitazione dei trattori  senza precedenti, iniziamo, in tutta Italia –  avvertono – una lotto ad oltranza, seria e rispettosa,  decisa ma nelle regole, per chiedere giustizia e soluzioni. Mai più leggi contro l’agricoltura e mai più norme come la direttiva nitrati; leggi su emissioni in atmosfera che equiparano  in acciaieria  una azienda agricola; le quote latte;  prodotti chimici e sintetici commercializzati come alimenti sostenibili,  speculazioni commerciali dei future sulle derrate alimentari. Ecco perché diciamo: giù le mani dalla nostra terra. L’agricoltura è vita”. A sostegno delle loro richieste hanno scelto come simbolo  la bandiera italiana con il trattore raffigurato proprio a significare che non sono contro il governo ma che sono per l’Italia . Infine  mettono le mani avanti: “non ci accontenteremo delle solite promesse, non staremo fermi a guardare chi, anziché tutelarci sta indegnamente rappresentando la nostra agricoltura ; siamo per un vero e nuovo miracolo italiano dettato dal  riscatto agricolo  per dare un futuro all’agricoltura. Non lo facciamo per noi lo facciamo per tutti e per i nostri figli, orgogliosi di quello che hanno fatto per noi i nostri padri”.