Abbadia San Salvatore:  in un Convegno promosso da AmiataEco e dal  Comitato Ambiente Amiata  la richiesta di rivedere gli attuali piani di gestione dei tagli delle foreste e adeguarli alle emergenze climatiche in atto

Proteggere e conservare gli Ecosistemi  e le foreste :  rivedere gli attuali Piani di gestione dei tagli e adeguarli alle emergenze  climatiche in atto.E’ quanto emerso dal convegno “La Montagna nel contesto dei mutamenti climatici “ ,  tenutosi  ad Abbadia San Salvatore nella sala della Macchia Faggeta. La situazione generale del pianeta ha indotto ad un riflessione e ad un dibattito incentrato sugli aspetti legati alla gestione del patrimonio naturale e delle foreste a livello locale .Tra i   presenti il Dott.  Paolo Franchi (Consorzio Forestale del M.Amiata) eil Dott. Paolo Guerrini (Società Macchia Faggeta) , nessuno per l’Unione dei Comuni . Innegabile il  ruolo delle foreste  nel contesto del riscaldamento globale : “Sono fabbriche di pioggia e di aria , sottolinea il Dott. Alessandro Bottacci,   hanno una forza che ha permesso per 600 milioni di anni  le condizioni di vita sul pianeta ma  nonostante la loro  grande importanza non le rispettiamo e  non consideriamo i rischi che ciò comporta”. Oggi è indispensabile la tutela dei processi naturali per mantenere la biocomplessità.“Ciò non vuol dire che gli alberi  non si possono tagliare,continua, ma  in un’ottica conservativa, arrecando il meno possibile disturbo agli ecosistemi.” E’ stato evidenziato  come non sia più possibile gestire la selvicoltura come avviene oggi ma va modificata sulla base delle conoscenze e delle necessità attuali con azioni mirate anche sul Monte Amiata dove  è in atto una diminuzione delle coperture forestali. L’industria del cippato per alimentare le centrali a biomasse è forte anche  nel nostro territorio e non risparmia le foreste  né il suolo eppure gran parte di questa economia si regge sugli incentivi pubblici .Possiamo scegliere di continuare per questa strada oppure leggere i segnali che ci dicono di fermarci e ragionare . E’ doveroso rivedere gli attuali Piani di Gestione e   i Piani dei Tagli nonché  gli interventi previsti e adeguarli   alle emergenti situazioni climatiche; non sono la soluzione  ma parte della soluzione. In sintesi quanto emerso dagli esperti. “ Il valore economico della produzione  legnosa incide – dimostra  il Dott.  Fabrizio d’Aprile- solo  per il  4%  nel valore economico complessivo della funzione del bosco in Toscana , mentre  le funzioni naturalistiche per il 35% , quelle turistico ricreativo per il 37% e quelle  e per il 10% nella mitigazione dei mutamenti climatici” . “Il processo di un approccio nuovo alle foreste e alla biodiversità  nell’obiettivo di una  loro conservazione a lungo termine non può prescindere dall’educare all’ambiente “, sostiene il Dott. Antonio Raschi (CNR) ,  attraverso la didattica nelle  scuole, laboratori, creazione di centri visita . La seconda parte del convegno dà spazio a nuovi progetti e ad alcune proposte sul territorio  : il  Bosco SERV.E  illustrato  dal Dott. Giovanni Alessandri introduce ad una nuova valorizzazione dei servizi eco sistemici sul Monte Amiata . La Dott.ssa Irene Mazza, naturalista , si è soffermata  sul Cono Vulcanico del Monte Amiata (ZSC),  sulle caratteristiche della faggeta sopra i 1600 metri e sull’importanza dell’area umida di Pian della Piscina oggetto di studio da parte dell’Università di Siena. “Per l’Amiata- sostiene Antonio Pacini, imprenditore e gestore dell’Orto Botanico di Fonte Magria- si  rende necessario il riconoscimento dell’ alto valore naturalistico e  ambientale attraverso l’istituzione del Parco Nazionale del Monte Amiata”. E’ seguito un dibattito anche acceso su alcuni aspetti legati ai tagli .a dimostrazione del fatto che l’argomento foreste e il futuro della nostra montagna è particolarmente sentito dall’intera comunità amiatina che mantiene un forte rapporto identitario con il territorio . La giornata va vista come un primo approccio ai temi trattati , seguiranno incontri e dibattiti  aperti ai giovani e alla cittadinanza per avviare un  processo partecipativo.