Arezzo: il 14 gennaio presentazione dell’ultimo libro di Stefano Pasquini dedicato al pensiero poetico di Giovanni Pascoli

di Claudio Zeni

Sabato 14 gennaio alle ore 17,30 si terrà all’Accademia Petrarca di Arezzo (via dell’Orto) si terrà la presentazione dell’ultimo libro di Stefano Pasquini ‘Il pensiero poetico di Giovanni Pascoli’ con la partecipazione di Gianluca Dioni dell’Università di Napoli, che farà una presentazione dell’opera e rivolgerà domande all’autore. Nelle opere del Pascoli ci sono dei temi ricorrenti, che rivelano una precisa concezione del mondo e della poesia: la voce, la religione familiare, la natura, la dissolvenza dell’io, speranza e disillusione. Analizzare questi temi, ricostruirne la genesi storica e culturale, scoprirne i legami con le vicende personali del poeta, è un’operazione complessa, ma è l’unica che può portare alla luce la sua particolare concezione del mondo. Nei suoi componimenti c’è un costante collegamento fra la vita e la morte. L’esistenza viene narrata a partire dalla sua fine e ciò costituì una straordinaria anticipazione della filosofia esistenzialista.Giovanni Pascoli riuscì solo temporaneamente a sottrarsi al richiamo della morte, proveniente dalle sue terribili esperienze giovanili e anche dai suoi sensi di colpa, costruendosi un mondo fantastico fatto di suoni e di elementi arcaici: la voce della madre, i versi degli uccelli, il ricordo dei morti, i cicli eterni della natura. Questa difficile operazione umana e culturale lo collegò alle più avanzate correnti letterarie e filosofiche europee di fine Ottocento-e inizi Novecento. Stefano Pasquini svolge ad Arezzo la professione di avvocato, esperto in diritto amministrativo, ma si è anche laureato in Scienze Umanistiche all’Università di Urbino.Studioso di letteratura e filosofia, ha pubblicato i saggi Arezzo e gli aretini nella Divina Commedia (Mauro Pagliai Editore, 2021) e Indagine sul ‘processo’ di Kafka (Mauro Pagliai Editore, 2011).Ha tenuto numerose conferenze pubbliche su Ovidio, Dante, Pascoli, Kafka, Sartre e Heidegger.