Arezzo: la Farmacia di comunità sempre più decisiva nell’ambito della nuova assistenza sanitaria territoriale. Giotti (presidente Federfarma Arezzo): ‘forte e compatta la richiesta alla Regione Toscana per un rapido via libera alla Farmacia dei Servizi’  

“I farmacisti sono professionisti che rappresentano un perno del Servizio Sanitario Nazionale e per quel che riguarda il nostro territorio chiedono con forza e compattezza alla Regione Toscana un rapido via libera alla farmacia dei servizi”. Lo ha affermato il Presidente di Federfarma Arezzo, Roberto Giotti (foto), nel corso del convegno dedicato al “Ruolo della Farmacia di Comunità nell’ambito della riforma dell’assistenza nel territorio”, che si è tenuto ieri ad Arezzo Fiere e Congressi,  nell’ambito del 18° Forum Risk Management in Sanità: “La sfida della sanità Pubblica”. A rappresentare la Regione Toscana e a portare il saluto del presidente Eugenio Giani al convegno è stata Roberta Casini, sindaco di Lucignano e membro dell’Anci, che a nome del presidente regionale, ha confermato l’impegno della Regione a favore della rapida applicazione della norma sulla Farmacia dei Servizi che era stato preso personalmente dallo stesso Giani in occasione del recente convegno nazionale-regionale di Federfarma Arezzo dello scorso 16 ottobre. Dal dibattito è  emerso che “la farmacia ha già dimostrato in questi anni e dimostra ogni giorno di più di essere un modello di sviluppo, visto che inizialmente era un luogo di preparazione dei farmaci, poi è diventato luogo di dispensazione degli stessi, mentre oggi parliamo di farmacia comunità e di  multidisciplinarietà, prevenzione e cura, telemedicina e screening che sono attività fondamentali del farmacista di oggi e del futuro”.Il pomeriggio di ieri è stato coordinato da Fabiola Del Santo, Segretario Regionale SIFO Toscana e da Roberto Giotti, Presidente Federfarma Arezzo e Vicepresidente Farmacie Rurali, Federfarma Toscana. E proprio secondo Giotti “si sta completamente modificando il ruolo della farmacia, che da semplice luogo di dispensazione del farmaco è diventato luogo prossimale anche di dispensazione di servizi – vedi appunto la necessità assoluta della realizzazione della farmacia dei servizi – e ora sta diventando sempre più farmacia di comunità”.Ad aprire i lavori del convegno sono stati gli interventi di Gianni Petrosillo, Presidente Nazionale SUNIFAR-Federfama, e di Andrea Giacomelli Presidente Federfarma Toscana. Poi il panel “La Telemedicina a supporto dei servizi della farmacia”: ad aprirne i lavori Elettra Carini Age. Na.S, Da questa area di dibattito è emerso come quella del servizio della telemedicina sia una sfida decisiva, attraverso la quale le farmacie, che hanno già le professionalità a disposizione, possono dimostrare di poter effettivamente rappresentare l’anello di congiunzione tra sanità territoriale e sanità ospedaliera, e funzionare ad esempio da filtro efficace con campagne di screening di prevenzione sulle malattie croniche della popolazione. Secondo Federfarma “la telemedicina (ECG, Holter Cardiaco, Holter Pressorio, Spirometria) è quindi un servizio che può essere implementato, grazie all’integrazione e alla digitalizzazione, che eviterà a tante persone di spostarsi da centri piccoli a città più grandi per curarsi, con un contributo importante alla salute delle persone, specialmente anziani e fragili e un risparmio di costi per il SSN”. Ecco quindi che la farmacia, con la sua prossimità e capillarità territoriale, ed il farmacista, con la propria vicinanza quotidiana, con la sua capacità unica di interagire con i cittadini e con i nuovi scenari che si aprono con la digitalizzazione e la telemedicina, ha un ruolo sempre più fondamentale a servizio dei clienti/pazienti e come punta avanzata del Servizio Sanitario regionale.Nel corso del dibattito sono state anche sottolineate le caratteristiche che pongono “il farmacista al centro del processo di rinnovamento e adeguamento del sistema sanitario nell’ambito della necessaria riorganizzazione della sanità territoriale” e che secondo il presidente Giotti “devono portare anche sempre più ad un ritorno alla piena e totale dispensazione di tutti i farmaci nelle Farmacie territoriali di comunità, escludendo solo quelli ospedalieri, in modo da semplificare  molto la vita dei pazienti, soprattutto nelle aree disagiate sul territorio, meno servite, e ridurre così sensibilmente i relativi costi sociali di spostamento”.