Arezzo: le sponde del Torrente Chiassa sono tornate accessibili dopo l’intervento di manutenzione eseguito dal Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno. Si riuniscono, superando i vecchi campanilismi, le frazioni di Chiassa, Giovi e Tregozzano

C’è chi ricorda la mamma che ci faceva il bucato. Chi pensa al primo bagno con gli amici. Chi, quando le acque erano abbondantemente popolate da trote, barbi tiberini e poco oltre anche da anguille, ha imparato a pescare. Chi ha tirato su, con materiale di fortuna, capanne e fortini per simulare atmosfere Far West con i compagni di gioco. E ancora chi ha vissuto momenti romantici con la prima  fidanzata…..La “piscina naturale” creata dalla Chiusa sul torrente Chiassa una volta era il fulcro della vita sociale per gli abitanti di periferia che vivono nelle frazioni di Tregozzano, Giovi e Chiassa: tre piccoli centri divisi e uniti al tempo stesso dal fiume. Poi, la vegetazione ha progressivamente colonizzato le sponde e allontanato le tre comunità che, dopo l’intervento di manutenzione ordinaria eseguito dal Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno, si sono ritrovate.Un’emozione ben riassunta dal saluto con cui sono stati accolti gli abitanti di Giovi che, per raggiungere Tregozzano, dalla sponda opposta hanno guadato il fiume, camminando sui sassi. A riceverli l’applauso  degli abitanti della frazione ospite, a cui si erano già uniti i residenti di Chiassa, l’altro paese affacciato sul corso d’acqua. Un centinaio di persone  hanno partecipato  all’inaugurazione dell’intervento che ha permesso  la riscoperta del fiume, da tempo irraggiungibile perchè colonizzato da rovi e infestanti: una grande festa, la prima organizzata dai circoli delle tre frazioni dopo il lockdown e la prima con accesso regolato da green pass.