Arezzo: Premio Esculapio, tante personalità all’assegnazione del premio alle eccellenze della sanità

Emozione, storie di vita e di impegno professionale al vertice, applausi. “Una comunità come la nostra – ha detto il Vescovo di Arezzo, mons. Andrea Migliavacca, presente alla terza edizione del Premio Esculapio – capace di celebrare il volontariato e l’eccellenza in campo sanitario, è una comunità sana, con uno sguardo positivo verso i più fragili di cui abbiamo assoluto bisogno. Sono qui per fare i complimenti all’associazione Tecla e ai progetti umanitari che porta avanti”. Un evento nato in periodo pandemico, “ma vogliamo che prosegua – ha esortato Lucia Tanti, vice sindaco di Arezzo – per sottolineare il valore degli operatori sanitari, medici, infermieri, volontari, Oss, che spesso operano tra mille difficoltà. Dire grazie ai nostri professionisti è un punto fermo di questa città”. Un evento che “prova a volare alto, sempre con lo spirito del volontariato – per stessa ammissione della dott.ssa Gabriella Rossi, referente Tecla Onlus – con premi a professionisti della sanità riconosciuti in ambito locale e nazionale”. Ha strappato applausi a scena aperta il Premio Esculapio svoltosi all’Equestrian Centre dove un qualificato comitato, composto da Comune di Arezzo, Fondazione Arezzo Comunità, Asl Toscana sud-est, Ordine dei Medici, Ordine degli Infermieri, Fraternita dei Laici e Tecla odv, ha individuato figure professionali di elevato valore, che con il loro quotidiano impegno si sono distinte nei vari ambiti della sanità. Ed eccoli i premiati: Leonardo Bolognese, primario della cardiologia del San Donato di Arezzo, Francesco Di Meco, Direttore del Dipartimento di Neurochirurgia Fondazione Besta di Milano, Chiara Azzari, pediatra Direttore della clinica pediatrica del Meyer, Giulio Corsi, responsabile U.F. Cure Palliative domiciliari Asl Sud Est, Sara Montemerani, medico 118 San Donato Arezzo e del team USAR Toscana, Samuele Pacchi, infermiere emergenza-urgenza San Donato Arezzo nonché soccorritore della squadra USAR Toscana, Giuseppe Di Iulio, Capo Stazione Foreste Casentinesi del Soccorso Alpino e Speleologico Toscano (SAST). I protagonisti hanno risposto alle domande di Guido Albucci, raccontando episodi “forti” e intrisi di profonda umanità, l’etica, la deontologia e lo studio  come stella polare di una vita professionale vissuta al massimo livello, tradendo commozione alla lettura delle motivazioni redatte da Antonella Di Tommaso.