Asl Toscana sud est : Ospedale di Comunità del Misericordia di Grosseto; situazione sotto controllo e continuamente monitorata. Tutti asintomatici  gli otto pazienti e l’operatore sanitario trovati positivi

A seguito di una nota del sindacato Usb (Unione Sindacale di Base) in cui si parla di un focolaio Covid all’ospedale di comunità del Misericordia di Grosseto, l’Asl Toscana sud est e la Società della Salute Amiata Grossetana, Colline Metallifere e Grossetana, hanno precisato che “durante lo screening effettuato periodicamente a pazienti ed operatori dell’Ospedale di Comunità, al fine di individuare precocemente gli eventuali positivi al Covid, sono stati trovati due pazienti positivi in un primo tempo che nei giorni successivi  sono diventati otto più un operatore sanitario, tutti asintomatici. A questo punto sono scattate tutte le necessarie misure di prevenzione che comprendono, oltre all’ effettuazione dei tamponi a tappeto nei giorni a seguire,  precise indicazioni per l’utilizzo di dispositivi di protezione individuali e sono stati immediatamente separati i pazienti positivi da quelli negativi attraverso un percorso di isolamento funzionale,  in analogia alla gestione di altre malattie infettive.  Inoltre è stata data indicazione di identificare in maniera chiara e inequivocabile l’area dove sono ospitati i pazienti positivi attraverso i paraventi nel corridoio. La separazione dei pazienti non è quindi garantita dai paraventi, come si intende nella nota del sindacato, visto che i positivi sono  isolati all’interno delle loro stanze di degenza senza accedere  al corridoio.  Oltre a questi provvedimenti sono state indicate le modalità operative per la gestione dei rifiuti e della biancheria in modo da evitare contaminazioni ambientali e sono stati individuati locali per la vestizione e la svestizione del personale interessato alla assistenza dei pazienti positivi. La situazione- conclude l’Asl – è quindi sotto  controllo e continuamente monitorata al fine di adeguare le misure di prevenzione alle sopraggiunte esigenze epidemiologiche.”