Castiglione del Lago : il Coro Lirico dell’Umbria  il 3 settembre porta “Il Tabarro” di Puccini sul Lungolago nell’ex impianto di potabilizzazione dell’acqua

Trasimeno, un lago pucciniano. Domenica 3 settembre il Coro Lirico dell’Umbria porta “Il Tabarro” di Giacomo Puccini sul Lungolago di Castiglione del Lago, in una “location” sorprendente e innovativa: dove fino a un anno fa sorgeva il grande impianto di potabilizzazione dell’acqua, ormai inutilizzato da quasi vent’anni, verrà messa in scena, alle ore 19, l’opera lirica breve di Puccini su libretto di Giuseppe Adami, a cura dell’Associazione del Coro Lirico dell’Umbria.«Con questa rappresentazione operistica pucciniana – sottolineano dall’Amministrazione comunale di Castiglione del Lago – si coglie l’occasione per presentare al pubblico questo nuovo spazio, un punto panoramico di grande suggestione, riconquistato grazie alla nostra scelta di abbattere un ingombrante detrattore ambientale, togliendo cemento e ricreando spazio verde che viene restituito alla Città del Trasimeno». Spiega il senso del progetto il presidente dell’associazione Paolo Galmacci. «L’anno prossimo si celebrerà il centenario della morte di Giacomo Puccini, avvenuta a Bruxelles il 29 novembre 1924. Ogni luogo, ogni città troverà i suoi motivi per ricordare uno dei più grandi musicisti di tutti i tempi. Anche la nostra associazione “Coro Lirico dell’Umbria APS”, che da più di trentacinque anni propone le sue opere e forma gli artisti di coro per interpretarle, ha qualche titolo per ricordarlo. Nel nostro repertorio esistono da sempre Tosca, Bohème e Butterfly, ma soprattutto i gioielli del “trittico” presentati al Metropolitan di New York il 14 dicembre 1918, piccole opere in un atto molto care all’autore, da noi allestite e da tempo rappresentate con successo nelle località più suggestive del Lago Trasimeno. Anche Puccini, che non amava la vita in città, non appena gli fu possibile volle trasferirsi sulla riva di un lago, il Lago di Massaciuccoli: un’affinità Trasimeno-Massaciuccoli che si è consolidata grazie al rapporto di conoscenza, confronto e dialogo che Giacomo Puccini aveva instaurato con il conte Riccardo Schnabl Rossi, il musicologo perugino divenuto proprietario di una villa con magnifica vista a Monte del Lago di Magione, frequentata dallo stesso Puccini. Oltre alla somiglianza fisico-paesaggistica, tra i due territori esiste dunque di fatto un solido rapporto storico culturale, soprattutto musicale, che fa perno sul personaggio di Giacomo Puccini. Un rapporto che per tanti anni la nostra associazione musicale ha sentito fortemente ed ha saputo coltivare mettendo in scena soprattutto nelle cittadine del Lago le opere brevi di Puccini con il marchio “Opera Trasimeno”».L’insieme degli spettacoli pucciniani e degli eventi collegati avrà inizio il 3 settembre 2023 con “Il Tabarro” al lungolago di Castiglione del Lago. Sarà questo l’avvio della prima parte di un progetto più grande riguardante l’intero biennio 2023/24, che ha come obiettivo il riconoscimento del Lago Trasimeno come “Lago Pucciniano” a tutti gli effetti.«La prima fase – spiega Galmacci – consiste in una sorta di “Festival del Trittico”, che prevede la rappresentazione in forma scenica delle tre note opere pucciniane (Suor Angelica, Gianni Schicchi e Il Tabarro) in alcune località dei territori di Castiglione del Lago, Isola Maggiore, Castel Rigone, Monte del Lago (o San Feliciano), a cura di “Coralium APS”, l’impresa lirica della nostra associazione. Le opere del Trittico sono estremamente innovative in sé dal punto di vista formale, in quanto concepite come atti unici all’interno dei quali si riassume, si sviluppa e si conclude un’intera vicenda che proviene da un lungo passato. La scrittura letteraria del testo e quella musicale seguono entrambe in maniera del tutto naturale ed oggettiva lo svolgimento drammatico della vicenda, limitandosi a sottolinearne i passaggi emotivi senza alcun artificio retorico.
Costretto dalla tradizione che richiedeva uno spettacolo di lunghezza non inferiore alle due-tre ore, Puccini decise di proporre al debutto al Metropolitan il 14 dicembre 1918 tutte insieme le tre opere, che hanno una durata di un’ora circa ciascuna, benché con tre soggetti profondamente diversi. In seguito, invece, esse vennero rappresentate spesso da sole, dimostrando che ciascuna era capace di monopolizzare in modo convincente l’attenzione del pubblico e di esaurirne le emozioni per l’intera serata. Anche la nostra scelta è decisamente questa: non più di un’opera per spettacolo, concentrando soltanto su quella il nostro sforzo produttivo e artistico e l’attenzione emotiva degli spettatori».«Ma la nostra più decisa novità consiste nell’intuizione di puntare sull’ambientazione, per la quale ancora una volta ci viene incontro il nostro Lago. L’esperienza operistica del Tabarro sul Lago riguarderà la città di Castiglione, splendidamente protesa dal versante occidentale, che da tempo ambisce a figurare come regina delle acque del Trasimeno con i suoi numerosi ed eccellenti eventi culturali e musicali, inaugurando un nuovo spazio scenico. La nostra metodologia d’intervento prevede di stimolare nella popolazione un interesse anche culturale per l’evento e la disponibilità a partecipare anche in forma attiva. Per questo elaboriamo un libretto d’opera a portata di tutti per creare un documento anche materiale dell’evento cui ciascuno avrà assistito, oltre che un validissimo ed imprescindibile supporto per la comprensione dell’opera».