Castiglione d’Orcia: durante l’assemblea promossa dal gruppo di minoranza “Presenza Attiva” sulla ricostruzione del ponte “Nove Luci”  è emerso che ci sarebbe il progetto ma mancherebbero i finanziamenti. “Noi –hanno detto –  siamo convinti che i soldi ci siano e che si tratta di volontà politica, di scelte precise che bisogna fare”. Magrini della minoranza di Radicofani ha anche ricordato “la minaccia che incombe sulla val d’Orcia con la possibile costruzione della centrale di Sorgenia all’ingresso del sito Unesco”

Il progetto ci sarebbe ma mancherebbero i finanziamenti che potrebbero essere trovati con l’utilizzo dei fondi Pnrr : è quanto è emerso durante la partecipata assemblea nella frazione di Castiglione d’Orcia, a Gallina, promossa dal gruppo di minoranza “Presenza attiva” sulla ricostruzione del Ponte sull’Orcia “Nove luci” crollato nel 2012 a causa di eventi meteo di particolare violenza ma anche per lo stato di degrado e abbandono in cui versa tuttora il fiume Orcia. Il cui alveo va ridefinito e ripulito da detriti e vegetazione altrimenti altri ponti saranno destinati a subire la sorte di quello delle Nove Luci. . Insieme a “Presenza attiva” non solo gli altri consiglieri di minoranza di Radicofani e di San Quirico d’Orcia ma anche i consiglieri regionali Elena Rosignoli del pd e di Diego Capecchi di Fdi , del presidente della provincia Silvio Franceschelli e dei sindaci interessati. “ Abbiamo verificato- hanno poi sottolineato i consiglieri di ‘Presenza Attiva’ – che esiste il progetto definitivo, esecutivo del ponte ma che a tutt’oggi mancano i finanziamenti. Noi  siamo convinti che i soldi ci siano e che si tratta di volontà politica, di scelte precise che bisogna fare.La Val d’Orcia è un sito Unesco e come tale deve avere la valenza includendo nella ricostruzione del ponte la storia e la bellezza dello stesso. Il ponte è parte integrante e irrinunciabile del parco. Non ci fermeremo e continueremo nel lavoro intrapreso contattando i gruppi parlamentari e interessando lo stesso organismo Unesco”. Secondo il consigliere di minoranza di Radicofani Massimo Magrini “è  emersa la volontà politica di ricostruire, il Ponte con le risorse che potrebbero liberarsi, nel bilancio regionale, con l’utilizzo dei fondi del Pnrr. Tutti gli interventi hanno sottolineato l’importanza viaria dell’opera ma anche ribadito che la sua ricostruzione ha una notevole valenza simbolica. A dieci anni dal crollo le macerie rappresentano una ferita al patrimonio storico, architettonico e culturale della Valdorcia. Dimostrano soprattutto quanto sia marginale e politicamente irrilevante- ha aggiunto –  la nostra zona perché tutti sanno che, se nel 2012, fosse crollato un ponte nei dintorni di Firenze, sarebbe già stato ricostruito.” . Magrini ha anche ricordato  ai consiglieri regionali e ai presenti, la grave minaccia che incombe sulla val d’Orcia con “la possibile costruzione della centrale di Sorgenia all’ingresso del sito Unesco. Progetto che potrebbe aprire la strada ad altri impianti analoghi ai margini della Valle, in particolare ai confini di Radicofani. Per questo la presenza del sindaco di Radicofani e di altri amministratori sarebbe stata quantomeno auspicabile. Che sia una resa senza condizioni alla politica energetica regionale? Si è preso forse atto che l’opposizione al progetto di Sorgenia è stata fatta tardi e con poca convinzione quando l’iter del progetto era iniziato? Ho sempre detto che si poteva e si doveva intervenire prima, per via politica, tutti i comuni della Valdorcia uniti con Radicofani, il comune più penalizzato dall’impianto, in testa. Purtroppo- ha concluso Magrini – si è preferito stare all’ombra dei Comitati.”