Chianciano: al Teatro Caos il 26 febbraio arriva Controcanto Collettivo  con “Settanta volte sette”

Settanta volte sette è lo spettacolo con cui prosegue la stagione del Teatro Caos di Chianciano Terme, domenica 26 febbraio alle ore 18. Nel cartellone a cura di Lst Teatro, si inserisce il titolo presentato da Controcanto Collettivo e vincitore nel 2019 del festival I Teatri del Sacro che era stato inizialmente programmato per il 10 dicembre scorso, poi rimandato per problemi di salute interni alla Compagnia. “Settanta volte sette” racconta la vita di due famiglie i cui destini s’incrociano in una sera, e del rimorso che consuma, della rabbia che divora, del dolore che lascia fermi, del tempo che sembra scorrere invano. Ma spiega anche la possibilità che il dolore inflitto e il dolore subito parlino una lingua comune, che l’empatia non sia solo un’iperbole astratta e che l’essere umano, che conosce il contagio del riso e del pianto, dietro la colpa possa ancora riconoscere l’uomo. Ideato e diretto da Clara Sancricca, in scena con Federico Cianciaruso, Riccardo Finocchio, Martina Giovanetti, Andrea Mammarella ed Emanuele Pilonero, mentre la voce fuori campo è di Giorgio Stefanori, tratta il tema del perdono da un punto di vista laico, scevro da ogni connotazione religiosa.  “Con Settanta volte sette, il nostro collettivo – scrive Clara Sancricca nelle note di regia –affronta il tema del perdono e della sua possibilità nelle relazioni umane. Nella sua gloriosa storia questo concetto ci sembra essere giunto ad un inglorioso epilogo, che lo vede soccombere alla logica – attualmente vincente – della vendetta. Chi perdona sembra sminuire il torto, giustificare l’offesa, mancare di rispetto alla vittima, farsi complice del colpevole. Eppure il perdono protesta per innescare pensieri diversi, per aprire a logiche nuove; protesta contro l’assunto che al male vada restituito il male. Ci ricorda che dentro la ferita, dentro la memoria del male subito e al di là di ogni convenienza, esiste la possibilità di un incontro. E che questa possibilità non ci sfida dall’alto dei cieli, ma è concreta, laica e umana”.