Chianciano: anche l’Istituto ‘P.Artusi’ tra i sette istituti alberghieri scelti per la sfida “Amira Trial Tartare” del 6 novembre  dedicata alla creazione di una tartare di manzo

Lunedì 6 novembre torna la  sfida simultanea per la creazione di una tartare di manzo, e per la scelta del più idoneo calice in abbinamento: dopo la prima edizione, quella del 2023  coinvolgerà sette Istituti alberghieri della Toscana, uno in più rispetto alla precedente. Succederà  ancora  a Siena, negli spazi di Palazzo Patrizi, dalle ore 10:  è l’Amira Trial Tartare, la prima iniziativa di questo tipo allestita nel capoluogo senese, con l’obiettivo di favorire la qualificazione dell’offerta enogastronomica locale, e stimolare le nuove generazioni a farne un mestiere con passione. A promuoverla è l’Associazione Maitres Italiani Ristoranti e Alberghi (Amira, appunto), con il contributo e il sostegno di Confesercenti Siena e altri soggetti. A presentarla  a Siena il referente per la sezione Amira Siena Chianciano Gaetano de Martino, il Presidente provinciale Assoturismo Confesercenti Filippo Grassi e il tesoriere nazionale di Amira, Cesare Loverde. Quest’ultimo sarà uno dei quattro giurati che valuteranno i giovani concorrenti: con lui  Barbara Bernardi (azienda agricola Tollena), Nicoletta Marighella  (chef del ristorante Il Mestolo di Siena), Silvano Manfrin (Direttore dell’hotel Osteria dell’Orcia).

LE SCUOLE IN LIZZA

Sette gli istituti alberghieri in lizza per la seconda edizione dell’Amira Trial Tartare: l’”Artusi” di Chianciano Terme, il “Ricasoli” di Colle val d’Elsa, il “Fanfani-Camaiti” di Caprese Michelangelo, il “Vegni” di Capezzine, il “Martini” di Montecatini terme, l’Isis Enriques di  Castelfiorentino,  il Leopoldo di Lorena di Grosseto. Anche quest’anno, il termine “Trial” preannuncia diversi momenti di applicazione che saranno richiesti ai partecipanti: ogni alunno in gara sarà chiamato a preparare la tartare di manzo in modalità “live”, direttamente sotto gli occhi della giuria, ed in un secondo momento a scegliere il bicchiere più adatto tra quelli disponibili per abbinare la creazione con il vino che sarà selezionato da un apposito sommelier. Con un’integrazione, rispetto alla prima edizione: i concorrenti saranno anche messi brevemente alla prova sulle conoscenze enogastronomiche tramite uno specifico test scritto.