Chiusi: concerto con delitto, il nuovo progetto della Filarmonica Città di Chiusi in scena domani al Teatro Mascagni

di Massimo Montebove

È boom di prenotazioni per il grande concerto della Filarmonica Città di Chiusi che si svolgerà domani domenica 28 novembre alle ore 17 al Teatro Mascagni in onore di Santa Cecilia, con ingresso libero e ovviamente con la necessità di avere il greenpass. Già tante le prenotazioni e si andrà sicuramente al tutto esaurito, anche considerando i limiti di capienza imposti dalla pandemia. Proprio l’emergenza sanitaria ha impedito lo scorso anno lo svolgimento dell’evento che in questo 2021 torna in forma nuova, un “concerto con delitto” che unisce prosa e teatro, musicisti e attori. Il progetto nasce da un’idea del direttore Roberto Fabietti, sempre pronto a rinnovare e a mettersi in gioco per garantire la novità ad ogni concerto. Una idea da lui coltivata negli anni, nutrita e fatta maturare nel tempo, ma sempre rimandata per fare posto ad altri piani. Nell’incertezza data dalla pandemia, dove ogni programma può saltare da un momento all’altro, e in piena estate, quando la Filarmonica era in piena attività, ma ben lontana dai pensieri invernali, Fabietti con i suoi collaboratori ha deciso che era giunto il momento: nel cercare di non lasciarlo cadere nel vuoto e lontano da ogni previsione, dopo qualche settimana il progetto si è concretizzato con i testi di Sara Foscoli, una delle sassofoniste della Filarmonica. La macchina organizzativa è stata messa in moto in poco tempo e tutti, a partire dagli attori volontari, hanno offerto la propria professionalità e tanto entusiasmo. Le musiche, scelte con esperienza e sapienza dal direttore, abbinate allo scorrere degli eventi della vicenda, oltre agli effetti speciali e alla gestione delle luci di Daniele Cesaretti, concorreranno ad aumentare l’attenzione e lo spettacolo, assicurano gli organizzatori, non risulterà nè lento nè banale. Sono gli ingredienti di una novità, quella del matrimonio tra un giallo teatrale e un concerto di musica dal vivo che, dicono ancora dalla Filarmonica, “alza il livello di creatività e anche di difficoltà organizzativa e di lavoro, tensione e preoccupazione, ma di sicuro anche quello della gioia alla fine di tutto”.