Chiusi : il 3 luglio Festa di Santa Mustiola al Museo Nazionale Etrusco .Conferenza del prof. Matteo Braconi sulle recenti indagini presso la catacomba di Santa Mustiola , “nuovi dati per la storia di un insediamento funerario tardoantico”

Lunedì 3 luglio, in occasione dei festeggiamenti per Santa Mustiola, patrona di Chiusi, il Museo Nazionale Etrusco di Chiusi prosegue la consuetudine di promuovere iniziative che abbiano come tema l’archeologia tardo antica, cristiana e medievale. Quest’anno il professore della cattedra di Archeologia Cristiana e Medievale dell’Università Roma Tre, Matteo Braconi, alle ore 16 illustrerà gli scavi condotti a Chiusi in una conferenza a ingresso gratuito dal titolo “Le recenti indagini presso la catacomba di Santa Mustiola a Chiusi. Nuovi dati per la storia di un insediamento funerario tardo antico”. Nelle catacombe di S. Mustiola fu sepolta, in epoca imprecisata, l’omonima martire e più tardi, nel sopraterra, fu costruita una basilica, distrutta nel 1784. La catacomba, tornata in luce fortuitamente nel 1634 durante i lavori per la costruzione di un pozzo, è uno dei luoghi di sepoltura della comunità cristiana di Chiusi a partire almeno dalla metà del III secolo d.C. e uno dei contesti monumentali cristiani più antichi della Toscana. A partire dal 2016, la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra ha promosso, in collaborazione con l’Università degli Studi Roma Tre e il Servizio di Bioarcheologia del Museo delle Civiltà di Roma, un progetto di indagine archeologica presso la catacomba, finalizzato ad accrescere il bagaglio conoscitivo di questo contesto di eccezionale interesse. Gli esiti delle campagne di scavo hanno permesso di comprendere con maggiore precisione le fasi di impianto del cimitero ipogeo e di raffinare le conoscenze in merito al suo sviluppo e alla sue successive fasi di frequentazione. Dalle ricerche, ancora in corso, sta emergendo un quadro composito e variegato relativo all’utilizzo della catacomba, che si arricchisce di nuovi spunti di riflessione in merito alle modalità di occupazione delle tombe e alle variegate strategie di definizione identitaria scelte dai suoi fruitori.