Chiusi: inaugurato l’allestimento del mosaico della Violella nel Museo Nazionale Etrusco . Dopo più di cinquanta anni dalla scoperta il mosaico con raffigurazione di Dioniso è per la prima volta esposto al pubblico

Inaugurato al Museo Nazionale Etrusco di Chiusi l’allestimento del pannello centrale del mosaico romano scoperto nel 1969 in via della Violella nella cittadina . L’importante reperto, restaurato dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze nel 2016-2018 viene così  restituito alla cittadinanza e al pubblico, a più di cinquant’anni dalla scoperta.  Dopo decenni di deposito in magazzino, infatti, grazie al restauro condotto dall’Opificio, al progetto e all’impegno della direzione e del personale del museo il mosaico è tornato a Chiusi, dove il restauratore Alessandro Fonti ha curato la predisposizione degli allestimenti e, con la direzione scientifica di Giulia Basilissi, gli ultimi interventi di restauro necessari per la sua esposizione. Il mosaico trova così collocazione nel percorso stabile del museo, su un’apposita piattaforma espositiva, all’interno della sezione romana. La sistemazione del grande pannello musivo, che misura m. 2,90 x 2,30, ha imposto il parziale riallestimento della sezione con un più razionale sfruttamento degli spazi, che ha consentito l’esposizione di nuovi reperti, anch’essi precedentemente conservati nei magazzini, nello specifico una base di statua onoraria con iscrizione di età romana del II secolo d.C., e degli elementi architettonici in terracotta, provenienti dal medesimo contesto di via della Violella, restaurati nel laboratorio del museo dal restauratore Giuseppe Venturini. Il mosaico, nella sua interezza, presenta una dimensione ragguardevole di circa venti metri quadrati e per questo motivo non è stato possibile esporlo integralmente, data la mancanza di spazi di adeguata grandezza. L’ambiente che lo accoglieva era probabilmente il triclinio, cioè la sala da pranzo, della domus romana della Violella, che nel II secolo d.C. fu arricchita con la raffigurazione del dio del vino, come frequentemente avveniva in questi spazi. Il mosaico si presenta composto di due parti: un riquadro centrale figurato (chiamato pseudo-emblema) di circa 2×3 m, realizzato con tessere bianche e nere e rari inserti di altri materiali (vetro e terracotta), che è stato esposto, e un contorno monocromo a tessere verdi disposte irregolarmente e di dimensione maggiore rispetto a quelle del riquadro. Quest’ultimo a sua volta si presenta suddiviso in due: la parte superiore quadrata con ottagono concentrico e motivi geometrici incornicia la raffigurazione di Dioniso che cavalca la pantera, coronato di foglie di vite e con un cembalo poggiato sulla gamba. Gli spazi di risulta lasciati liberi dalla decorazione geometrica sono occupati da quattro panterine che corrono disposte in senso orario attorno all’ottagono centrale. Lo spazio inferiore è occupato da due pantere affrontate davanti ad un cratere centrale, sul bordo della quale si allunga la pantera di destra.