Cortona: allarme Molesini (Confcommercio), “senza residenti il centro storico muore”

“Da gennaio a marzo Cortona è vuota: quando i turisti diminuiscono l’assenza di residenti è ancora più evidente e drammatica”. A lanciare un grido di allarme sullo spopolamento del centro storico cortonese è il presidente di Confcommercio Valdichiana Marco Molesini, che fa il punto della situazione in città.“Il fenomeno è in atto ormai da qualche anno ma ora ha raggiunto dimensioni allarmanti – spiega l’imprenditore cortonese –; a frequentare il centro nei mesi invernali restano solo gli studenti, i loro professori e gli impiegati di banche e Comune. Di residenti quasi non c’è ombra ed è l’esito scontato della politica di restauro delle case private ad uso prevalentemente turistico e stagionale. Gli affitti alle stelle ovviamente hanno scoraggiato famiglie e giovani coppie ad affittare appartamenti qui e questo ha impoverito anche il tessuto commerciale cortonese tanto da portare alla progressiva chiusura di negozi, soprattutto quelli di categorie merceologiche pensate per residenti”. A chiudere per diversi mesi l’anno sono anche alcuni bar e ristoranti, per via della mancanza di avventori nel periodo invernale, e alcune strutture ricettive, penalizzate,oltre che dalla stagionalità dei flussi turistici, anche dalla concorrenza sleale e dall’abusivismo. “Nessuna osservazione verso i proprietari che convertono abitazioni in strutture ricettive con relativi permessi e alla luce del sole. La massima censura, invece, è – aggiunge -verso l’abusivismo che ha ormai raggiunto centinaia di casi in tutto il Comune,con gli effetti più visibili nel centro storico. Un fenomeno che genera danni alla collettivitàin maniera trasversale:al Comune per i mancati introiti sulle tasse,soprattutto quella di soggiorno, e agli operatori onesti per la concorrenza sleale. E ci sono effetti negativi anche per i turisti, che inconsapevolmente soggiornano in strutture illegali e non sempre a norma secondo le regole dell’accoglienza”. Da qui la richiesta del presidente cortonese di Confcommercio: “dobbiamo fare in modo che le persone tornino a vivere a Cortona, non si può più procrastinare. Sul tema c’è attenzione da parte dell’amministrazione, è vero, ma vogliamo più azione: chiediamo accordi con Airbnb per far emergere il sommerso,come avvenuto ad esempio a Firenze, tassazioni differenziate, controlli a tappeto. Occorre poi una politica di ripopolamento attraverso contributi a chi sceglie di vivere nel centro storico e piani di recupero abitativo su alcune strutture pubbliche e private presenti. Il rischio che la nostra città diventi un parco divertimenti aperto 10 ore al giorno d’estate e sempre chiuso d’inverno è ormai quasi realtà”.