Il borgodi San Terenziano di Gualdo Cattaneo (Perugia) in Umbria torna ad ospitare dal 17 al 19 maggio la 14/a edizione di “Porchettiamo – Festival delle porchette d’Italia”

“Gualdo Cattaneo e il suo borgo di San Terenziano con Porchettiamo, il Festival delle porchette d’Italia, rappresentano l’esempio di quell’insieme di valori, tradizioni e ricette che ci rendono così ammirati, se non addirittura invidiati, in tutto il mondo”. Lo ha affermato Patrizio Giacomo La Pietra, sottosegretario del Ministero dell’agricoltura,della sovranità alimentare e delle foreste, durante la presentazione alla stampa nazionale della 14/a edizione di Porchettiamo, il “Festival delle porchette d’Italia”.L’Umbria torna infatti ad ospitare (17, 18 e 19 maggio 2024) uno dei festival gastronomici italiani più attesi.Oggi giovedì 18 aprile a Roma, nella sede del Ministero dell’agricoltura,ad illustrare l’evento sono intervenuti anche l’organizzatrice Anna Setteposte e il sindaco di Gualdo Cattaneo Enrico Valentini.v“L’Italia – ha sottolineato ancora il sottosegretario La Pietra-è la Patria del buon cibo, delle tradizioni gastronomiche e dell’arte culinaria. Attraverso millenni di storia siamo diventati la culla del sapere e dei sapori, grazie agli innumerevoli contributi che provengono dai territori, dove di generazione in generazione ci si tramanda la cultura gastronomica. Nelle piccole sagre di paese, come nelle grandi fiere espositive sparse per l’Italia, possiamo trovare tesori unici che rendono il nostro Paese un luogo senza pari quanto a varietà gastronomiche”.Come ogni anno Porchettiamo, ha poi commentato il sindaco Enrico Valentini, “dona un nuovo respiro al turismo e alle attività della zona,fondamentale per il nostro comprensorio”. “Con il nostro impegno nella valorizzazione dei prodotti locali, questo evento rappresenta appieno l’essenza del nostro territorio: cultura, valori e socialità” ha aggiunto. “Un evento che cresce, i termini di consenso di pubblico e di espositori” ha spiegato Anna Setteposte secondo cui è arrivato anche “il momento di dare un marchio di qualità Igp alla porchetta umbra, rappresentativa della storia della gastronomica e dell’antica lavorazione del maiale”.