Inarsind:edilizia ; in un documento inviato ai Capigruppo di Camera e Senato la richiesta di rimuovere l’accanimento nei confronti dei tecnici. Superbonus: impossibile  procedere senza un quadro normativo definito e un adeguato orizzonte temporale”

 “La normativa relativa al Superbonus 110%, nel corso del tempo ha subito numerose modifiche: da maggio 2020 ad oggi tredici significative variazioni, operate attraverso Decreti legge, Leggi di conversione e Leggi di bilancio.  L’Agenzia delle Entrate si è espressa in materia con 13 documenti tra provvedimenti e risoluzioni e ha risposto a 138 interpelli”.Lo evidenzia l’Inarsind – l’Associazione di rappresentanza sindacale di Ingegneri e Architetti liberi professionisti –  in una nota che nei scorsi giorni ha provveduto ad inviare a tutti i Capigruppo di Camera e Senato. Nel documento si chiede che “in sede di conversione in Legge del Decreto, siano eliminate le forme di autentico accanimento nei confronti dei tecnici oggi previste e non certo a difesa di pratiche fraudolente, per le quali tuttavia le sanzioni non hanno paragone con altre analoghe già previste dal Codice,  ma ad evitare che colpiscano il merito delle previsioni e delle scelte eminentemente tecniche operate”. Tutto nasce dall’ultima novità  in ordine di tempo: il 25 febbraio 2022 è stato emanato il Decreto Legge n° 13 che aggiorna per l’ennesima volta la normativa relativa al Superbonus 110%: inasprisce in modo sproporzionato le sanzioni a carico dei professionisti asseveratori e modifica le caratteristiche della polizza professionale prevedendone una per ogni intervento con massimale pari all’importo dell’intervento oggetto delle attestazioni o asseverazioni, “con conseguente aggravio dei costi – spiega Inarsind –  a carico dei tecnici che, ad oggi, incontrano anche l’incertezza delle compagnie assicuratrici circa  le caratteristiche da dare alla polizza”.“Alla luce dell’ulteriore incertezza, sia riguardo alle sanzioni che a prodotti assicurativi specifici, determinata  dal tempo necessario alla conversione in Legge del Decreto e dell’attuale blocco di alcuni Istituti finanziari (Poste e Cdp) –  Inarsind auspica  – che sia valutata almeno la possibilità di posticipare le imminenti scadenze del 30 giugno 2022 per gli edifici unifamiliari”. Inarsind  ribadisce poi in chiusura “che architetti e ingegneri liberi professionisti non intendono sottrarsi alle responsabilità che da sempre in ambito lavorativo sono chiamati ad assumersi, ma reclamano un quadro normativo definito e ordinato, che consenta loro di svolgere la professione in modo efficiente ed efficace e con un adeguato orizzonte temporale”.