Inaugurata a Siena la mostra “Dario Neri – Mario Luzi. Il paesaggio stato d’animo”.Pittura e poesia, ai Magazzini del Sale, fino al 4 febbraio ’24.Emergono ancora i forti legami artistici e sentimentali di Mario Luzi con Siena

Grande partecipazione di pubblico all’inaugurazione, oggi sabato 2 dicembre, a Siena, nello spazio museale dei Magazzini del Sale, della mostra “Dario Neri – Mario Luzi. Il paesaggio stato d’animo”, a cura di Leonardo Scelfo.L’esposizione propone una lettura comparata dei paesaggi delle terre di Siena, dipinti dal pittore senese Dario Neri e descritti in versi dal letterato fiorentino Mario Luzi,  indagando il tema del paesaggio, elemento simbolico e identitario del rapporto tra Siena e le terre che la abbracciano, interpretato con due strumenti diversi, la pittura e la poesia.Due le sezioni su cui si articola la mostra che comprende, complessivamente, 26 opere; la prima, dal titolo “Paesaggio stato d’animo”, presenta quadri a olio eseguiti tra il 1920 e il 1956, messi a confronto con i versi di Luzi, riprodotti in loop, e diffusi attraverso un dispositivo audio da una voce narrante; si crea così un dialogo diretto ed evocativo, non didascalico, tra immagini e parole. La seconda sezione, dedicata a “Il paesaggio abitato”, comprende altri dipinti a olio, incisioni e un suggestivo cortometraggio sulla trebbiatura, realizzato da Neri negli anni ‘40.L’iniziativa è una sorta di spin-off della mostra che, con lo stesso titolo, è stata proposta a Pienza, con grande successo di pubblico e di critica, dal 6 maggio al 5 novembre. Il progetto voluto e sostenuto dal Comune di Pienza e realizzato da Fondazione Musei Senesi, è stato apprezzato dal Comune di Siena che ne ha colto il valore e l’importanza, decidendo di riproporlo, in versione condensata, in città. “L’inaugurazione della mostra – ha detto il Sindaco di Siena, Nicoletta Fabio – rappresenta un affascinante ritorno alle radici artistiche di Siena. Dopo 27 anni, un’esposizione di Dario Neri torna nella nostra città, e questo ci permette di omaggiare la straordinaria storia artistica che lega Siena a questi talentuosi creatori. L’arte è un ponte che collega il passato al presente, e in questo modo vogliamo offrire un’eccezionale occasione di esplorare i paesaggi intrisi di emozioni dipinti da Dario Neri e descritti poeticamente da Mario Luzi. Quest’esposizione, curata con maestria da Leonardo Scelfo, non solo ci regala uno sguardo approfondito sulla ricca storia artistica di Siena, ma rinnova anche il dialogo tra la pittura e la poesia, tra versi e immagini, tra la città e le terre che la abbracciano, interpretato con due strumenti diversi. Invito tutti i cittadini e i visitatori a immergersi in questa esperienza unica ai Magazzini del Sale, dove la passione e la forza creativa di Neri e Luzi si fondono con i paesaggi che tanto ispirarono entrambi. È un’opportunità straordinaria per celebrare la bellezza dell’arte e approfondire il nostro legame con il paesaggio e la cultura che ci circonda”. “L’idea e l’impegno di una mostra dedicata a Dario Neri e Mario Luzi sono partiti dal Comune di Pienza – ha sottolineato Alessandro Ricceri, Presidente di Fondazione Musei Senesi -, ed hanno trovato subito il nostro entusiasmo e supporto, trattandosi di un progetto radicato sul territorio e capace di raccontare, in chiave emotiva, il nostro patrimonio .Quando uno sforzo compiuto dai territori non solo non si esaurisce ma genera nuovi eventi, allora produce interessi, stimoli e nuove energie” ha proseguito Ricceri. “A questo proposito, abbiamo fortemente voluto inserire all’interno del percorso una piccola ma significativa provocazione: uno dei dipinti – non a caso quello di un paesaggio innevato – è stato allestito leggermente inclinato. Prendendo spunto dalla recente iniziativa del Leopold Museum di Vienna, l’angolo geometrico è un pretesto per “simulare” la variazione in gradi di temperatura del cambiamento climatico in corso. Quella che sembra una differenza impercettibile porta conseguenze tragiche per il nostro ambiente”.  Per quanto riguarda i contenuti scientifici della mostra, ecco il commento del curatore Leonardo Scelfo: “Avevo a disposizione il ricco materiale esposto a Pienza, impostato soprattutto sull’intenso rapporto che sia Neri sia Luzi hanno avuto con il paesaggio, e uno spazio di grande suggestione come i Magazzini del Sale, che si trovano sotto la Sala del Mappamondo, quella che ospita, tra l’altro, la Maestà di Simone Martini, straordinario affresco del 1315. E allora ho immaginato una sorta di triangolazione tra i tre artisti e ho creato, per la disposizione delle opere di Neri, un ordine liberamente ispirato al Viaggio terrestre e celeste di Simone Martini, raccolta di poesie del 1994 di Mario Luzi”. “I quadri di Neri descrivono, allo stesso modo, una sorta di itinerario all’inverso, da Siena al Monte Amiata – prosegue Scelfo – passando per il borgo di Poggio ai Frati e per la Val d’Orcia. Una più piccola selezione di opere, comprendente anche alcune xilografie e un cortometraggio sulla trebbiatura, ‘in prestito’ dal Museo della Mezzadria di Buonconvento, è dedicata poi al paesaggio abitato dall’uomo. Dunque, non un’antologica ma una rassegna che ha un suo chiaro filo conduttore”. Ad accomunare i due artisti è il paesaggio, che acquista nelle loro opere una dimensione psicologica. Presente all’inaugurazione anche il Prof. Paolo Neri, figlio di Dario, che ha rivolto un ringraziamento al Sindaco e alla Fondazione Musei Senesi per aver organizzato la mostra, ha sottolineato l’importanza del territorio per la città e ha auspicato la prosecuzione della riscoperta di personaggi che hanno contribuito alla grandezza culturale di Siena. Tanti gli intrecci tra i due protagonisti; di Siena Mario Luzi disse, tra l’altro: “Siena è una meraviglia e la campagna intorno è un’altra meraviglia che vi si aggiunge: l’argilla, un paesaggio nudo che ripercuote e fa meglio comprendere le emozioni offerte dalla città”. L’11 luglio 1996 ancora Luzi scrive una lettera ad Achille Neri, figlio di Dario, nella quale si legge: “È inutile che cerchi di ordinare i motivi di interesse e di fascino che l’opera di suo padre mobilita dentro di me: sono autobiografici, di formazione, di perenne nostalgia riguardo al tema e di ammirazione e sintonia riguardo al ‘vedere’, al fare, al poieïn [creare poesia]”. Luzi occupò poi a lungo, nelle estati trascorse a Pienza, ospitato nella Villa Benocci, la camera decorata con pannelli dipinti da Neri tra il 1924 e il 1925, traendone – scrive sempre ad Achille – “una quotidiana ed assuefatta delibazione di immagini luminose estive e cosmiche”.