La Toscana dice no al cibo sintetico. Scaramelli (Italia Viva), “la Toscana si attivi contro produzione, uso e commercializzazione di cibo da laboratorio”.Predisposta la mozione che impegna la Giunta a sollevare i rischi alimentari, sociali e ambientali in Conferenza Stato-Regioni

“Serve che la Giunta intraprenda tempestivamente tutte le azioni e gli interventi necessari a sostenere le iniziative di sensibilizzazione messe in atto dal mondo agricolo, accademico e scientifico toscano allo scopo di evidenziare i rischi derivanti da produzione, uso e commercializzazione del cibo da laboratorio”. A dirlo Stefano Scaramelli, capogruppo di Italia Viva in Consiglio regionale, che ha predisposto una mozione in merito ai rischi della diffusione del cibo sintetico.”Con questo atto – spiega Scaramelli – chiediamo alla Giunta di attivarsi presso la Conferenza Stato-Regioni e il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali affinché in tali sedi si ponga un monito sulla grave minaccia che sta colpendo le filiere agro-zootecniche toscane rispetto alla diffusione del cibo sintetico. Un problema che tocca più aspetti, dalla sicurezza alimentare alla tutela del lavoro e delle tradizioni, passando per le tematiche sociali e ambientali. Quando chiude un allevamento, infatti, chiude anche un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici e, soprattutto, di persone impegnate a combattere, spesso da molte generazioni, lo spopolamento e il degrado di aree interne e zone svantaggiate che corrono il rischio di diventare più povere e marginali”.