Marcia pace Perugia- Assisi; presidente regione Umbria Donatella Tesei, “torni centrale il negoziato per far cessare conflitto drammatico e assurdo”: Anche la Toscana con l’assessora regionale Alessandra Nardini ha chiesto che “si dia voce alla pace”

“Nelle ultime settimane si parla solo di guerra e sono scomparse  le parole pace e dialogo. Dall’Umbria, terra di “pace” per antonomasia, auspichiamo con forza la necessità che torni ad essere centrale il concetto di dialogo, riprendendo quel percorso interrotto che è l’unico che può portare quanto prima alla conclusione di questo drammatico e assurdo conflitto”. È quanto detto dalla presidente della Regione Umbria, presente oggi alla Marcia straordinaria per la pace Perugia- Assisi, nel corso del suo intervento di saluto ai partecipanti, all’avvio della marcia dai Giardini del Frontone a Perugia.
“Da questa Marcia della pace – ha affermato la Presidente – si deve alzare un messaggio forte indirizzato a tutti coloro che sono chiamati a gestire questa emergenza: riaprire il negoziato che, attraverso le sue regole, porti a mettere fine alla guerra e di conseguenza alla perdita di vite umane e  alle terribili conseguenze che sta avendo”. “La Toscana, oggi da Assisi, torna a chiedere che tacciano le armi e si dia voce alla pace”. Così l’assessora alla promozione dei diritti umani Alessandra Nardini, che oggi, in rappresentanza della giunta regionale, ha partecipato all’edizione straordinaria della Marcia della pace Perugia-Assisi.

“Mai avremmo pensato – ha affermato la Nardini – di tornare a vedere una guerra alle porte dell’Europa. Il momento che stiamo vivendo è drammatico e quindi oggi è giusto e doveroso essere qui con tante amministratrici e tanti amministratori, cittadine e cittadini, anche giovanissimi, per un appuntamento che, in questa edizione, assume un valore ancora più importante.” “Fin da subito  la Toscana ha dimostrato la sua solidarietà al popolo ucraino aggredito, e voglio ancora una volta ringraziare tutti coloro che si sono prontamente attivati per gli aiuti e per l’accoglienza”. “L’Europa – ha concluso – sia unita e protagonista nella costruzione della pace, attraverso la diplomazia. L’Unione Europea faccia tutto il possibile per giungere alla fine di una guerra che, come ogni conflitto armato, fa pagare le sue tragiche conseguenze innanzitutto alle persone più deboli”.