Montalcino: “Apertura delle Cacce”, presentata l’Opera realizzata dall’artista Simona Stanciu.Domenica 14 agosto i Quartieri Borghetto, Pianello, Ruga e Travaglio si sfideranno nel Torneo di tiro con l’arco. Dalle ore 17.15 il Corteo storico e la benedizione degli arcieri

 Un’arciere in primo piano, come un bronzo in controluce, che si ispira nella posa alla famosa figura con in mano la bandiera francese tratta dal dipinto di Eugène Delacroix raffigurante “La libertà che guida il popolo”, conservato al Musée du Louvre. E’ stata presentata, nel Loggiato del Palazzo comunale storico di Montalcino l’Opera, realizzata dall’artista Simona Stanciu, che andrà in premio al Quartiere vincitore del 59esimo Torneo di Apertura delle Cacce. Alla presentazione sono intervenuti il sindaco di Montalcino Silvio Franceschelli, il Consigliere comunale con delega alle feste identitarie Alessandro Nafi, i rappresentanti dei Quartieri. “Il suo corpo, snello, muscoloso e levigato, quasi un bucchero etrusco – ha detto Maddalena Sanfilippo illustrando l’opera – ottiene un rilievo enfatizzato grazie ai contorni bianchi che evidenziano l’alternanza chiaroscurale e un look contemporaneo che rivisita il Medio Evo. Come un piedistallo, un piccolo cumulo di terra, un ‘poggetto’ si direbbe a Montalcino, lo sostiene in primo piano, sul fondo la collina irta di Montalcino che nelle diverse striature di verde d’olivo e leccio, contrasta in secondo piano, come al suo solito, con un degradare più dolce di luminosi campi di grano e vigneti. Il cielo in divenire mosso dalla brezza sembra trascinarsi il riverbero ocra delle luce riflessa dai campanili e dalle case”.  Il dipinto di Simona Stanciu interpreta la simbologia richiesta in maniera consapevole da artista Montalcinese d’elezione. Simona oggi dipinge a Montalcino attraverso un processo naturale che la guida spontaneamente fin da quando era piccola. Costretta a lasciare gli studi all’Accademia d’Arte a Timișoara, dopo aver lasciato il proprio paese, Simona ha trovato a Montalcino una nuova casa e dopo qualche anno di rifiuto, una decina di anni fa, ha ripreso a dipingere utilizzando un liquido colorato che aveva sotto mano tutti i giorni per lavoro, il vino.  I suoi dipinti con il vino, per lo più astratti sono una forma di dripping art, tecnica elaborata alla fine degli anni quaranta da Jackson Pollock: nella dripping art il colore, smalto opaco o vernici industriali usate per la prima volta proprio da Jackson Pollock, è lasciato sgocciolare sulla tela distesa per terra da un contenitore bucherellato o schizzato direttamente con le mani mediante l’uso di bastoni o pennelli. “La ‘Pollock del Brunello’, con l’umiltà di chi è bravo davvero ma allo stesso tempo orgoglioso di essere stato chiamato a realizzare l’opera per la cinquantanovesima Apertura delle Cacce, rispettosa dei canoni iconografici previsti, si confronta in questo caso con un soggetto figurativo e non astratto realizzato con colori acrilici che la passione, la tecnica, il talento hanno trasformato in un’opera di sicuro convincente, gradevole ed efficace”.