Montepulciano: da domani 14 al 30 luglio il 48esimo Cantiere Internazionale d’Arte

Anche quest’anno il Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano  apre  domani 14 luglio la grande kermesse trasversale alle arti che per due settimane coinvolgerà dieci borghi fra i più belli della provincia di Siena (quelli della Valdichiana senese e della Val d’Orcia), con una nuova produzione d’opera  con la scelta del titolo raro Bastiano e Bastiana, primo Singspiel di Mozart, composto a soli 12 anni e liberamente ispirato a Jean-Jacques Rousseau. Ed i giovani finalmente rifletteranno sulla giovinezza insieme a Mozart, grazie alla Wunderkammer Youth Ensemble guidata dalla salda mano del direttore di grande esperienza Tito Ceccherini, alla regia di Luca Fusi, docente della Civica Scuola Paolo Grassi di Milano, ed ai giovanissimi protagonisti Matteo Tavini e Laura Zecchini . La serata della prima sarà aperta dal ritorno di Aperitivo all’Opera alle ore 20.30 al Teatro Poliziano con la presentazione della nuova e fortunata avventura letteraria del critico, giornalista, divulgatore e drammaturgo Alberto Mattioli, “Gran Teatro Italia – Viaggio sentimentale nel paese del melodramma”,già alla seconda ristampa a solo un mese dalla pubblicazione per Garzanti. Storico happening diffuso e trasversale alle arti in Val di Chiana, il Cantiere quest’anno per la prima volta  si terrà anche a Pienza e al Museo Etrusco di Chiusi a sostegno del progetto di candidatura della Valdichiana Senese a Capitale Italiana della Cultura 2026.  La banda del borgo di Montepulciano diventa portatrice di musica contemporanea su commissione per la tradizionale apertura venerdì 14 luglio e il seguente concerto sinfonico con l’Orchestra della Toscana diretta da Roland Böer con gli eccellenti solisti Gabriel Schwabe al violoncello e Hellen Weiss al violino per un impaginato tra grande Ottocento tedesco e James MacMillan. Una rassegna senza routine, sempre giocata sul rischio culturale, sulla sfida alle convenzioni, ancora più d’impatto considerata la sua collocazione in borghi sempre sotto i 15.000 abitanti, un festival che da quasi 50 anni capovolge le aspettative del pubblico.  Un Cantiere che offre al suo interno infiniti percorsi diversi in base anche al genius loci degli spazi di spettacolo, a partire dal Bagno Grande di San Casciano dei Bagni, luogo della recente e sensazionale scoperta dei bronzi di epoca etrusca che ospita sabato 29 luglioSubstrata, performance elettroacustica dove la stratificazione della materia porta alla luce i misteri delle culture antiche con il lirismo del flauto di Roberto Pasquini e la manipolazione elettronica di Davide Vannuccini; la duecentesca chiesa di San Leonardo a Montefollonico presenta invece sabato 15 un impaginato di rare composizioni barocche in trio d’archi e clavicembalo nel toccante contesto architettonico della sua unica, semplice navata, o la splendida Riserva Naturale di Pietraporciana sul crinale tra Val d’Orcia e Val di Chiana per le cui grotte, sentieri e faggete in cui l’occhio può spaziare dal Trasimeno all’Amiata, si terrà il progetto Peripatetiche all’ascolto, workshop di esplorazione sonora pensato al dialogo tra suono naturale e suono riprodotto, ma soprattutto incentrato sull’arte sempre più rara dell’ascolto come gesto consapevole di civiltà. E ancora il rinascimentale Tempio di San Biagio a Montepulciano che ospiterà fra gli altri il concerto dell’affermato basso Riccardo Zanellato in un percorso dedicato all’arte della trascrizione musicale, Santa Maria delle Grazie il cui prezioso organo secentesco a canne di cipresso accoglierà il virtuoso Adriano Falcioni, Palazzo Ricci tra musica da camera ed elettronica, l’austero Cortile delle Carceri la cui splendida acustica a cielo aperto sarà cornice perfetta di molte nuove commissioni di musica da camera senza dimenticare l’omaggio a Berio e al suo milieu o il virtuoso della chitarra Giulio Tampalini; e ancora il primo violoncello della Scala Sandro Laffranchini nel Chiostro della Fortezza di Montepulciano oppure l’imponente Castello di Sarteano, le cui scabre mura medievali saranno cornice di un progetto tra teatro, installazione o tableau vivant contemporaneo dedicato a Shakespeare a cura della Nuova Compagnia degli Arrischianti, colonna portante del teatro popolare. Anche se da sempre il cuore pulsante rimarrà la poliziana Piazza Grande, dove oltre agli eventi dell’apertura ed al concerto di chiusura con Daniele Giorgi sul podio di fronte ad un organico di ampie proporzioni con l’Orchestra Poliziana, due pianoforti e due cori su musiche di Elgar e Bizet, si avrà anche il debutto della Compagnia Cantiere Danza, guidata da Silvia Azzoni e Oleksandr Ryabko con i Solisti dell’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento e la coreografia di Kristina Paulin dedicata alla vita di Mozart, oltre allo spettacolo di danza jazz Agata con Sosta Palmizi,mentre un ulteriore appuntamento con l’arte coreutica si terrà in una delle storiche cantine poliziane.Importante anche quest’anno lo spazio dedicato alla musica folklorica in dialogo con la scrittura accademica, dal progetto East Side Story che esplora l’Oriente attraverso lo sguardo di compositori classici e contemporanei con Paolo Marzocchi al pianoforte e I Canti dal Mondo nel rinascimentale Chiostro di Sant’Agnese, che spazia dai Folk Songs di Berio ai canti contemporanei dell’iraniano Reza Vali, tra i compositori più stimati nel panorama anglosassone, fino alla prima assoluta di Vincenzo Parisi Canti di Filatrici. Chiosa così il suo Cantiere 2023 il Direttore Artistico Mauro Montalbetti: “Ogni anno la sfida di ricreare a Montepulciano il sogno di Henze, cioè un vero cenacolo d’arte trasversale non solo alle discipline artistiche ma anche alle competenze dei protagonisti, facendo vivere e lavorare insieme grandi artisti di fama internazionale con studenti e bravi dilettanti, pare sempre più grande di noi, ma alla fine tutto magicamente va al suo posto ed i grandi artisti sono sempre più felici di prendere parte a questa utopia terrena che è prima di tutto un’esperienza umana ed artistica imperdibile, poi, molto ma molto dopo, un’occasione professionale. Ringrazio la generosità ed il coraggio di tutti i protagonisti e soprattutto ringrazio la storia di educazione e crescita collettiva che ho ereditato e che voglio fortissimamente traghettare col mio lavoro verso un futuro sempre più solido, perché credo che mai come oggi le utopie siano l’ossigeno di cui la nostra società ha bisogno per continuare a vivere civilmente. E ringrazio anche tutta la comunità che vive tutto l’anno attorno al Cantiere e che con la sua fedeltà e passione lo protegge, in primis le istituzioni cittadine e regionali che condividono con noi intenti e ideali”.