Montepulciano : per ‘Nobili Parole’ in Fortezza l’8 giugno  arriva l’attore Cesare Capitani con “In Vino Veritas”, viaggio per abbandonarsi a oblio e sincerità

Prosegue il ciclo di incontri promosso dal Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano con il quarto appuntamento di “Nobili Parole”, con il quale la denominazione, in collaborazione con il Comune di Montepulciano, in partnership con lo Studio Private Collection Eventi, intende raccontare il vino attraverso i racconti di tanti ospiti. “In Vino Veritas” è lo spettacolo scritto, diretto e interpretato da Cesare Capitani testi, immagini, musiche intorno al vino che andrà in scena giovedì 8 giugno alle 18 all’Antica Fortezza di Montepulciano. La celebre massima “In Vino Veritas…” è il pretesto utilizzato dall’autore e attore Cesare Capitani per imbarcare il pubblico in un viaggio alla scoperta del vino, dall’antichità ai giorni nostri. Percorso emozionante e divertente sugli effetti che ha avuto sulle arti la geniale bevanda; fonte di oblio o unica sorgente di sincerità? Chi si abbandona al vino non solo si scopre, ma dà anche l’occasione agli altri di farsi conoscere per la libertà che il vino ispira, talvolta scivolando dalla verità, al ricordo alla nostalgia e alla dimenticanza. Un viaggio attraverso le contaminazioni di poesia, pittura musica e filosofia con contributi riflessioni personali in un “cocktail” davvero inebriante.

Cesare Capitani

Cesare Capitani è nato a Milano e lavora tra la Francia e l’Italia come attore, autore e regista. Affascinato dal cinema americano in bianco e nero degli anni 30/50, si appassiona alla recitazione e inizia ad immaginare di voler diventare attore. Dopo gli studi superiori di lingue straniere, entra alla Scuola di teatro «Paolo Grassi» di Milano dove familiarizza con l’aspetto artigianale del teatro. Tutto lo intriga: non solo la recitazione ma anche la scenografia, le luci, la musica, la regia e la scrittura. Terminata la scuola, lavora alcuni anni in grandi e piccole compagnie teatrali italiane, incontrando personalità importanti della scena italiana e internazionale. Contemporaneamente inizia a scrivere alcune novelle ed una commedia. Da sempre ha un sogno: poter lavorare e recitare in un altro Paese, in un’altra lingua… Ama il suo Paese, ma vi si sente straniero come quando è all’estero. Scopre Parigi e se ne innamora e la sua lingua materna e la sua cultura si fondono sempre più con quelle del Paese che lo accoglie. Interpreta «Moi, Caravage – Io, Caravaggio», il primo dei suoi spettacoli che incarna perfettamente questa fusione culturale e linguistica. Successivamente crea un testo su Galileo e si lancia nella preparazione di un nuovo spettacolo, completamente diverso, «Promenade…in Italie», un viaggio ludico e toccante lungo la Penisola dove mescola canzoni e testi, poesia e teatro, evoca i vari clichés e i luoghi comuni che circondano l’immagine dell’italiano. Scrive e mette in scena L’Aigle de Canossa, scrive il dramma Rapsodia, diverse novelle e un adattamento teatrale del romanzo di Umberto Eco “Il Nome della rosa”. Dal 1999 lavora regolarmente in Francia anche in qualità di autore, adattatore e regista.