Oggi Giornata mondiale per la lotta contro il cancro: a Siena il  racconto di Angelo Martignetti, direttore di Oncologia di Campostaggia.  Ad Arezzo Carlo Milandri, Primario di Oncologia del San Donato , dice: “pur nelle difficoltà del periodo è costante l’impegno degli operatori”. Al Misericordia di Grosseto nel 2021 curati più pazienti rispetto al 2019. Il direttore Carmelo Bengala: “non ci siamo mai fermati, prevenzione e percorso diagnostico-terapeutico efficiente armi vincenti”.

Oggi  4 febbraio è la giornata mondiale per la lotta contro il cancro. Dal 2000 è  la data della consapevolezza sia dei tanti passi avanti fatti da quando è stata istituita sia della strada che resta da fare per sconfiggere questo male. Ecco  alcune testimonianze dal senese, dall’aretino e dal grossetano.  “Una paziente, a seguito della scoperta da parte della sorella di un carcinoma mammario con mutazione del BRCA, ha potuto effettuare l’analisi genetica a scopo preventivo e ha così scoperto di essere predisposta alla medesima malattia – inizia così il racconto del direttore di Oncologia di Campostaggia Angelo Martignetti. –  . La paziente è stata sottoposta a mastectomia bilaterale con ricostruzione protesica e il risultato istologico dell’intervento ha mostrato un inizio di malattia ancora impercettibile. È inutile sottolineare l’importanza di poter intervenire così in anticipo su un’evoluzione di malattia: la patologia ha un effetto praticamente nullo sulla paziente e questo grazie alla prevenzione. Questo è solo un esempio recente ma ce ne sono tantissimi altri che testimoniano come la conoscenza sempre più approfondita delle alterazioni molecolari alla base della patologia oncologica ci consenta di intervenire con terapie sempre più mirate ed efficaci”. Ad Arezzo  Carlo Milandri, Primario di Oncologia del San Donato  conferma che “pur nelle difficoltà del periodo è costante l’impegno degli operatori del settore affinché l’assistenza  e le cure ai pazienti oncologici siano garantite nonostante la pandemia e anzi, procedano con una sempre maggior spinta all’innovazione”  Due storie cliniche che evidenziano quanto, pur nelle difficoltà del periodo, sia attento e costante l’impegno degli operatori del settore affinché l’assistenza e le cure ai pazienti oncologici siano garantite nonostante la pandemia e anzi, procedano con una sempre maggior spinta all’innovazione per far si che la lotta contro il cancro possa diventare una sfida da vincere. A raccontarle è proprio  Carlo Milandri, primario di oncologia del San Donato di Arezzo.“ Per il secondo anno consecutivo la giornata mondiale contro il cancro si celebra nel pieno della pandemia da covid19. Due lunghi e difficili anni in cui abbiamo imparato ad affrontare  la diagnosi e la cura dei tumori adattandoci a ciò che imponeva l’emergenza sanitaria senza mai perdere di vista gli obiettivi della cura del paziente e della ricerca . La medicina in questo arco temporale ha fatto importantissimi passi avanti ed ha permesso di disporre di vaccini che hanno contrastato il Covid-19. Di recente, a questi, si sono affiancati trattamenti efficaci contro il virus, come gli anticorpi monoclonali e nuovi farmaci antivirali orali. Parallelamente anche la ricerca in oncologia è progredita e nuovi trattamenti a bersaglio molecolare sono comparsi sullo scenario terapeutico. Tutto questo ha permesso di recuperare “terreno” rispetto alla prima ondata che aveva messo in difficoltà il Sistema Sanitario.L’efficacia della campagna vaccinale, anche verso le categorie più fragili, come le persone affette da tumore, ha fatto sì che si potessero garantire  sia i  percorsi di diagnosi sia quelli di  cura. Questo è accaduto anche all’Ospedale San Donato- continua Milandri -sia all’interno dei Gruppi Oncologici Multidisciplinari, sia nella nostra Struttura, che ha sempre funzionata a pieno regime, grazie anche al rispetto delle norme anti-covid.  Si è così potuto recuperare il “gap” che si era creato nel 2020. Abbiamo, infatti, visto aumentare nei primi 9 mesi del 2021 sia le persone trattate nei Day Hospital della UOC di Oncologia: 720 (vs 649 nel 2020) sia le prime visite oncologiche: 2960 (vs 2170 nel 2020). Abbiamo potuto garantire, non solo la gestione e il trattamento di casi usuali, ma anche di casi più complessi che , spesso oltre all’intervento dell’Oncologo, hanno necessitato delle competenze dei Colleghi di altre branche.  Mi vengono in mente due casi esemplificativi- conclude  -: Il primo relativo ad un signore di 75 anni affetto da neoplasia polmonare ed il secondo riguardante una signora settantenne con una sindrome genetica (Lynch) che le aveva causato, nel corso degli anni, tre pregresse neoplasie”.“Ho scoperto di avere il cancro in piena pandemia Covid, dopo aver perso da poco mia madre. Credevo di non farcela, l’umanità, la professionalità e l’attenzione costante del personale dell’Oncologia medica di Grosseto mi hanno salvata”. Lei è Marta, grossetana che a soli 33 anni ha ricevuto la terribile diagnosi di tumore dell’ovaio in un momento doloroso della sua vita per la perdita improvvisa della madre, mentre il padre era Covid positivo. Oggi Marta è fuori pericolo e il suo attaccamento alla vita è ancora più forte, per questo con gioia ha voluto fare conoscere la sua storia che  quest’anno rappresenta anche un’occasione per ricordare che nonostante l’emergenza sanitaria da Covid, le cure per i pazienti oncologici non hanno mai subito rallentamenti e l’impegno del personale del polo oncologico del Misericordia, diretto dal dottor Carmelo Bengala (foto) , così come di tutta la Asl toscana sud est, è rimasto costante nel tempo. “L’impatto della pandemia nella vita di tutti è stato concreto e le difficoltà che ci ha imposto hanno riguardato tutti i settori, con alcuni cambiamenti innegabili – commenta il dottor Bengala –  Anche oggi, però, confermo che le nostre attività al Misericordia hanno proseguito come sempre, senza soluzione di continuità. In questi due anni di convivenza con il Covid, non ci siamo mai fermati e a nessuno nella maniera più assoluta abbiamo fatto mancare le cure necessarie o solo una minore attenzione. Il Covid c’è, ma non ha scalfito il patto di salute con i nostri pazienti che seguiamo in maniera sempre più accurata e puntuale. Non c’è virus che tenga contro i tumori, la battaglia contro questo male è qui e ora, non può aspettare, va proseguita con la massima dedizione, e Marta, che ha superato la malattia ma è ancora seguita, può testimoniarlo. La mia raccomandazione è quella di controllarsi periodicamente, aderire puntualmente alle campagne di screening messe a disposizione gratuitamente dal sistema sanitario e affidarsi sempre alle cure degli oncologi, senza esitare, dando assoluta priorità alla propria salute e ponendo attenzione ai segnali che arrivano dal nostro organismo”. Al polo oncologico dell’ospedale Misericordia attualmente sono in cura circa 8000 pazienti, provenienti della provincia di Grosseto, dalle altre province toscane e dall’alto Lazio. Se nel 2020 c’è stata una lieve flessione dei casi, imputabile purtroppo alle remore delle persone di recarsi nei luoghi di cura per timore del contagio da Covid, nell’ultimo anno il numero dei nuovi pazienti ha subito una netta crescita passando da circa 900 a oltre 1200.  “L’incremento dei pazienti registrato nel 2021, nonostante il Covid, è  la dimostrazione di un cambiamento di atteggiamento delle persone e del fatto che i servizi dell’Oncologia medica hanno funzionato e lo hanno fatto talmente bene che l’attrattività è aumentata notevolmente e sempre più pazienti hanno scelto di essere curati nel nostro polo Oncologico che garantisce efficienza organizzativa, elevate capacità professionali, moderna dotazione tecnologica e terapie farmacologiche innovative. Questi fattori, insieme a un approccio multidisciplinare e multiprofessionale, sono essenziali per il buon esito del complesso percorso diagnostico-terapeutico oncologico” – conclude Bengala.