Orvieto: l’associazione Fidapa per la giornata internazionale contro la violenza sulle donne

 Può bastare una giornata per ricordare le donne vittime di violenza? Certamente no, se pensiamo  che il femminicidio, ce lo testimoniano i fatti di cronaca, è un dramma  in costante crescita, e che il numero delle vittime vede un  inesorabile  aumento. Ma allora celebrare  il 25 novembre ha un senso? Ha un senso dedicare una giornata ad un fenomeno che sembra inarrestabile come un fiume in piena? La risposta è certamente positiva, e non potrebbe che essere   positiva, perché se non ci fosse questa occasione di riflessione, questo “accendere i riflettori” sui fatti  e i piccoli (ma in realtà grandi) gesti della  giornata ad esso correlati,  verrebbe meno un importante momento di riflessione e di educazione. Spesso la forma è anche sostanza e i simboli hanno una valenza straordinaria e  il consolidamento del senso civico  passa inevitabilmente attraverso  di loro. Potrebbe mai  FIDAPA BPW Italy, una associazione di Donne disinteressarsi a questa giornata? La risposta è altrettanto ovvia se  consideriamo che la lotta  alle disuguaglianze, la parità di genere, il rispetto tra individui, il contrasto alla violenza,  sono obiettivi che costituiscono  il  DNA di Fidapa. L’edizione 2022 di questa giornata ha per titolo “Nel nome delle donne” e si presenta all’insegna della continuità ma anche dell’innovazione. Ritroveremo “Illumina di rosso la tua città“, con la facciata del palazzo comunale,  cuore vivo e pulsante della nostra realtà,  che tornerà a   vibrare di rosso. E troveremo nuovamente l’iniziativa Fidapa Distretto Centro “Una candela per…” con questa  novità: lo scorso anno il “focus” era incentrato sul dramma delle donne afghane dopo il rientro dei talebani al potere, quest’anno abbiamo allargato i confini del progetto accogliendo nel nostro caloroso abbraccio tutte le Donne oppresse nel mondo. Del resto come potevamo non ricordare l’iraniana Masha Amini, barbaramente trucidata dalla polizia morale per una ciocca di capelli?  La vita di una Donna in certi paesi   vale meno di una ciocca di capelli. Venerdì 25 novembre alle ore 18.00 la sezione Fidapa di Orvieto ha organizzato una Fiaccolata, con  partenza da P.zza del Popolo e arrivo a P.zza della Repubblica. Sarà con noi Sua Altezza Reale  la Principessa Soraya Malek d’Afghanistan,  che dopo aver incontrato i ragazzi dell‘I.C. Orvieto-Baschi per portare loro una  testimonianza autentica,  sfilerà alla testa del corteo.Le iniziative continueranno il 26 novembre alle ore 16.30 presso la sala plenaria di Palazzo Coelli con il Convegno Distrettuale “Nel nome delle Donne afghane” con la Principessa come  illustre relatrice. Chiuderà la serie di iniziative la cena afghana presso il ristorante dell’hotel Gialletti, organizzata dalla Principessa Soraya Malek,   il cui ricavato andrà interamente devoluto alla ONG AWSDC che a Kabul si occupa di sostenere le Donne oppresse   https://awsdc.org.af/about-us/  .Ma conosciamo meglio l’ospite d’onore, Sua Altezza Reale, la Principessa Soraya Malek d’Afghanistan. E’ nata a Roma, dove vive, è nipote del Re Amanullah e della Regina Soraya, sovrani modernizzatori dell’Afghanistan (1919-1929) ed è da sempre impegnata sul fronte dei diritti del popolo afghano. Da sempre porta la voce dell’Afghanistan nelle scuole, il modo migliore per far conoscere ai giovani il difficile momento storico che sta vivendo il paese centro asiatico, soprattutto affrontando temi complessi ma fondanti come la dignità e il rispetto. Porta la testimonianza di un paese, dove la sospensione degli aiuti umanitari sta letteralmente consegnando milioni di persone all’insicurezza alimentare. Ripercorrerà  quindi la storia dell’Afghanistan, le vicissitudini degli ultimi 45 anni di guerre, occupazioni e violenze, fondamentale per comprendere anche le responsabilità dell’Occidente nei confronti di un popolo abbandonato al proprio destino. Dopo che le ultime manifestazioni di coraggio delle donne e degli uomini afghani per l’affermazione dei propri diritti sono state soffocate con brutale violenza,  il popolo afgano, miscuglio di popoli diversi, non deve essere dimenticato dalla comunità internazionale. Durante il regno degli Augusti Nonni della Principessa, fu proclamata l’indipendenza del Paese dal giogo dell’Impero britannico e furono introdotte importanti riforme come la distinzione tra religione e Stato, la prima Costituzione, la parità dei sessi, l’introduzione della scuola dell’obbligo per maschi e femmine fino alla quinta  elementare, fu abolita l’obbligatorietà del velo e introdotta la partecipazione delle donne alla vita del Paese. E’  importantissimo parlare del passato per cercare di capire il presente e potersi orientare per il futuro.