“Pienza, Monticchiello e gli ultimi anni della Repubblica di Siena” . Sabato 23 marzo a Pienza seminario per riscoprire pillole di storia tra il Cinquecento e il Seicento in Valdichiana

  Tornano i seminari che riscoprono pillole di storia tra il Cinquecento e il Seicento nella Valdichiana Senese, con i suoi personaggi e le storie, spesso poco conosciute, dell’età moderna nei dieci comuni della Valdichiana Senese. Sabato 23 marzo 2024, alle ore 17.00, l’appuntamento è a Pienza, presso la Sala Convegni della Biblioteca San Carlo Borromeo, in Via San Carlo 6. Sarà l’occasione per presentare l’iniziativa culturale sostenuta dall’Unione dei Comuni della Val di Chiana Senese e per parlare di Pienza, in particolare di Monticchiello, negli ultimi anni della Repubblica di Siena. Al seminario, dal titolo “Pienza, Monticchiello e gli ultimi anni della Repubblica di Siena”, saranno presenti: il Vicesindaco e Assessore alla Cultura, Giampietro Colombini, gli studiosi di storia locale Ettore e Fabio Pellegrini, oltre a Simone Marrucci, giornalista e ideatore e curatore del progetto, «Reveles» (scoprire), e curatore del volume, che si presenta come un testo di approfondimento di storia e storie del territorio, dal titolo “Guerra, potere e bellezza nella Val di Chiana Senese (secoli XVI e XVII) (Intrepido, 2023, 108 pp.). Seguiranno altri tre seminari: per chiudere il ciclo i prossimi appuntamenti saranno a Torrita di Siena (6 aprile), a Sinalunga (7 aprile) e a Trequanda (13 aprile). Pienza, fortificata nel 13° sec. dai Senesi e data in feudo, per buona parte, ai Piccolomini, fu la “città ideale” e “dell’utopia” del Quattrocento, unico esempio di città del 15° secolo nata (o, per meglio dire, ristrutturata) secondo un piano urbanistico prestabilito e realizzato, grazie al genio di uno dei migliori architetti del Rinascimento, Bernardo Rossellino. Divenne così, da antico borgo medioevale della Val d’Orcia, una cittadina moderna, costruita secondo le idee urbanistiche più aggiornate e innovative, grazie all’intervento e al “sogno” del nobile umanista Enea Silvio Piccolomini, nato a Corsignano (1405) che, divenuto papa (Pio II), la trasformò sensibilmente in soli tre anni (1459-62) dandole il nome di Pienza («città di Pio»). Dopo il rinnovamento urbanistico del Quattrocento, nei secoli successivi, il XVI e XVII secolo, per la cittadina di Pienza inizia un periodo caratterizzato da profondi stravolgimenti, in particolare per i drammatici eventi bellici che colpirono duramente anche questa realtà. Tra eroiche difese, arretramenti e riconquiste, durante la conferenza emergerà, per esempio, come gli abitanti di Monticchiello riuscirono a difendersi dai pericoli esterni e quali furono le conseguenze delle distruzioni e al contempo, come riuscirono ad attecchire nuove influenze culturali.