Radiconcoli: la foto dedicata al monumento della poetessa-pastora Dina Ferri continua a “visitare” l’Italia con “Scolpite”

La foto dedicata al monumento di Dina Ferri, la poetessa pastora di Radicondoli,  continua a “visitare” l’Italia con la mostra “Scolpite – riflessione sulla statuaria femminile” che il 16 di febbraio aprirà anche ad Alba, in Piemonte. L’esposizione nasce da un progetto fotografico curato dall’Associazione Donne Fotografe Italiane. In questo progetto Giuliana Mariniello ha scelto la figura di giovane donna che sarebbe stata ignorata dalla storia se non avesse dato forma alla sua anima attraverso la poesia. E’ Dina Ferri (1908-1930), una giovane di umili origini, nata nel territorio di Radicondoli da una famiglia di contadini che aiutava pascolando le pecore.  Aveva cominciato a scrivere delle brevi poesie e riflessioni, ricche di grande sensibilità e spiritualità, legate al mondo della natura che sarebbero state ritrovate dopo la sua morte all’ospedale di Siena. “Grazie alla mostra Scolpite la figura della poetessa pastora ha girato e sta girando l’Italia –  fa notare Luca Moda, vicesindaco e assessore alla Cultura del Comune di Radicondoli – Questo progetto ha raccontato figure di donne, le ha valorizzate. Ed è riuscito grazie alla fotografa Giuliana Mariniello a valorizzare Dina Ferri, una figura poco conosciuta, ma di grandissimo valore che racconta bene la storia della nostra terra, di Radicondoli, del suo territorio incontaminato, del calore della sua gente”.  Le fotografe coinvolte nel progetto si sono confrontate sulla presenza della donna nella statuaria pubblica e, in particolare, sulla sua assenza con l’intento di indagare quanto e come la donna sia stata ritratta nella scultura, in che modo la sua rappresentazione possa essere stata costruita su letture parziali, scorrette o stereotipate della complessità femminile con l’obiettivo di ridare significato e presenza alle donne, guardandole non solo in quanto “corpi”, ma in una dimensione più complessa, svelando storie che meritano di essere conosciute e rivisitate. Ogni fotografa restituisce una sua personale interpretazione secondo il proprio stile, linguaggio e sensibilità.