San Casciano dei Bagni : nuova scoperta , dall’acqua emerge un Apollo in marmo . E’ una statua monumentale, alta quasi due metri
Nuova sorpresa a San Casciano dei Bagni durante la prosecuzione dello scavo all’interno del tempio del Santuario ritrovato al ‘Bagno grande’. Sul bordo della vasca sacra sono emerse le parti spezzate di una meravigliosa statua in marmo, quasi integralmente ricomponibile, di un Apollo Sauroctonos (Apollo con la lucertola). La statua fu spezzata al momento della chiusura del santuario agli inizi del V secolo d.C.. E’ una statua monumentale, alta quasi due metri. La campagna di scavo 2023, appena conclusa, è durata oltre tre mesi. Si tratta dello scavo, che nel 2022 aveva portato alla luce il deposito votivo con oltre venti statue in bronzo e centinaia di offerte votive, anche quest’anno ha riservato nuove ed eccezionali scoperte. Gli archeologi e le archeologhe hanno portato alla luce al di sotto del tempio con la grande vasca sacra di età romana, una precedente struttura di età etrusca, caratterizzata da un orientamento leggermente diverso. L’acqua termale che sgorga nel cuore del tempio, con oltre 25 litri di acqua calda al secondo, si conferma sempre di più come il motore rituale e cultuale del santuario. Moltissime offerte in bronzo, ceramica e perfino in cristallo di rocca, accompagnarono le fasi di cantiere tra lo smontaggio del tempio di età etrusca e la monumentalizzazione imperiale del ‘nuovo’ sacello. Se nel 2022 erano emerse sulle statue in bronzo iscrizioni che documentavano la devozione e le cure presso il santuario termale di genti provenienti dal mondo etrusco e da Roma, la campagna del 2023 ha portato alla luce un eccezionale donario (un altare) in travertino con iscrizione bilingue etrusco-latino. Si tratta di uno dei rarissimi esempi di iscrizione bilingui mai rinvenute, oggetto ora degli studi di Adriano Maggiani e di Gian Luca Gregori. Sono circa una trentina in Etruria le iscrizioni bilingui, ma per la gran parte si tratta di iscrizioni funerarie. In questo caso il donario monumentale ha un carattere pubblico e cita la fonte sacra e calda in etrusco e in latino. Si tratta di un documento straordinario che conferma la convivenza di genti diverse presso il santuario ancora agli inizi del I secolo d.C., con l’esigenza della divinità di essere da tutti compresa.Ma la sorpresa è anche stata dischiusa dalla prosecuzione dello scavo all’interno del tempio, dove sul bordo della vasca sacra sono emerse le parti spezzate di una meravigliosa statua in marmo, quasi integralmente ricomponibile, di un Apollo Sauroctonos (Apollo con la lucertola). La statua fu spezzata al momento della chiusura del santuario agli inizi del V secolo d.C. Questo è il tempo infatti in cui tutto il luogo di culto fu chiuso ritualmente, probabilmente per effetto della cristianizzazione diffusa del territorio. Mentre il deposito votivo fu protetto con la deposizione delle grandi colonne di travertino che ornavano il portico del tempio, la statua di culto di Apollo fu spezzata, frammentata e i pezzi quasi sparpagliati e poi coperti dalle massicciate di abbandono del sito. In parallelo con quanto sappiamo e osserviamo ancora oggi – la “contestazione della statua” coincide con un momento di profonda trasformazione e di grandi interrogativi politici e sociali.Sono moltissimi gli esempi di culti di Apollo legati alle acque termali già da epoca arcaica. Apollo appare a San Casciano dei Bagni certamente a partire dal 100 a.C. se pensiamo alla statua in bronzo danzante e con arco deposta nella vasca più antica ed esposta al Palazzo del Quirinale. Il nome della divinità ricorre su almeno due altari in travertino provenienti proprio dal Bagno Grande e datati in età imperiale. Dunque la statua in marmo aggiunge un tassello della presenza del dio ma in un santuario che almeno dal II secolo a.C. al III secolo d.C. è incentrato sul ruolo di Apollo. Un Apollo imberbe, giovane, con le lucertole, dove i temi della cura oftalmica e della protezione delle fasi più giovani della vita si legano indissolubilmente. Massimiliano Papini è già a lavoro sullo studio della statua di Apollo e speriamo presto di poter raccontarne pienamente la storia. Lo scavo ha raggiunto così un’estensione di circa 400 mq, raggiungendo una profondità dal piano di campagna in alcuni punti di oltre quattro metri. Alla base dello scavo è la collaborazione tra il Comune guidato dalla Sindaca Agnese Carletti, la Soprintendenza di Siena, diretta da Gabriele Nannetti e l’Università per Stranieri di Siena, con il Rettore Tomaso Montanari. Lo scavo si è svolto dal 26 giugno 2023 al 14 ottobre 2023.La direzione di scavo è affidata dal Comune al dott. Emanuele Mariotti. Il coordinamento scientifico è dell’Università per Stranieri di Siena, con il centro CADMO (centro di Archeologia per le Diversità e le Mobilità Preromane), diretto dal prof. Jacopo Tabolli. La direzione scientifica è condivisa con la dr.ssa Ada Salvi della Soprintendenza, cui pertiene anche la tutela diretta del sito e dei materiali.Hanno partecipato oltre cinquanta studenti e studentesse archeologhe e archeologi da università italiane e internazionali, mentre il gruppo di ricerca scientifica è composto da oltre settanta studiosi e studiose.Il prossimo 23 novembre le scoperte saranno presentate all’assemblea pubblica della comunità di San Casciano dei Bagni alle 18.00 presso il Casino delle Rose a Fonteverde Spa. “ Ogni campagna di scavo ci racconta un pezzo di storia nuova ed entusiasmante che come sempre- ha commentato la sindaca Agnese Carletti – vogliamo raccontare alla comunità proseguendo il processo di archeologia civica che abbiamo intrapreso quattro anni fa. Un grazie va a tutti coloro che hanno permesso che anche queste 14 settimane di scavo potessero svolgersi nel migliore dei modi: archeologi e archeologhe, enti pubblici e soggetti privati, cittadini e associazioni. Un grande progetto che passo dopo passo prosegue e per la cui realizzazione, sempre di più, è essenziale il sostegno del Ministero della Cultura.”.Ma lo scavo è solo la “punta dell’iceberg” di tutte le altre attività di tutela, di progettazione e di gestione del patrimonio che sono state portate avanti in questi mesi – tra cui la prosecuzione del restauro dei bronzi condotto grazie all’accordo siglato tra Soprintendenza Abap di Siena Grosseto e Arezzo e Istituto Centrale del Restauro di Roma – che permetteranno di raggiungere l’obiettivo che accomuna tutti i protagonisti di questa straordinaria avventura: la fruizione e la valorizzazione dell’area archeologica e delle eccezionali testimonianze materiali che ci sono state restituite dallo scavo di Bagno Grande.