San Quirico d’Orcia : Ecosistema Val d’Orcia presenta il libro “La nostra energia è la bellezza”,un dossier per il ‘NO’ alla geotermia in Amiata e in Val d’Orcia e per ribadire il ‘NO’ alla realizzazione della centrale geotermica Le Cascinelle in Val di Paglia sulla quale si dovrebbe decidere il prossimo 16 febbraio

San Quirico d’Orcia ha ospitato, presenti  giornalisti, amministratori, imprenditori, associazioni e cittadini,  la conferenza stampa di presentazione del libro “La nostra energia è la bellezza” e delle iniziative di Ecosistema Val d’Orcia, presieduto da Nicoletta Innocenti , in vista della Conferenza dei Servizi del prossimo 16 febbraio a Firenze che determinerà  le sorti della Centrale Le Cascinelle in Val di Paglia. In pratica un nuovo ‘NO’ alla geotermia in Amiata e in Val d’Orcia che confina con la Val di Paglia. Il volume ripercorre la storia di due anni e mezzo del percorso amministrativo e di forte opposizione delle comunità locali di Val d’Orcia e Amiata rispetto al progetto di Centrale geotermica proposta da Sorgenia sulla linea costituente la buffer zone dell’area UNESCO Val d’Orcia. Il volume contiene inoltre gli atti del Convegno scientifico  organizzato da Ecosistema Val d’Orcia che si tenne a San Quirico d’Orcia il 14 dicembre 2019 dal titolo: “PROGETTO GEOTERMICO LE CASCINELLE ASPETTI VALUTATIVI E PROPOSITIVI DEL TERRITORIO VAL D’ORCIA ATTI DEL CONVEGNO PALAZZO CHIGI”.  Ecosistema Val d’Orcia, Coordinamento costituito da Pyramid di Radicofani, OPERA Val d’Orcia, Legambiente Terra e Pace, Italia Nostra Siena, Club UNESCO Siena, Gruppo di Lavoro Benedetta Origo e molte altre realtà locali,  in questi giorni ha già incontrato in forma online l’Assessore  regionale Leonardo Marras e attende conferma per l’incontro con l’assessora all’Ambiente Monia Monni. Ecosistema Val d’Orcia  è in procinto di organizzare, informa una niota, W azioni anche eclatanti coordinate con gli agricoltori, imprenditori, associazioni e amministratori locali per ribadire il proprio No netto alla Centrale Le Cascinelle, in ragione di una inesistente compatibilità ambientale e altrettanto inesistente compatibilità sociale. Le comunità locali del sud della Toscana ed in particolare dell’area Val d’Orcia – Amiata non intendono più accettare- continua la nota di Ecosistema-  operazioni industriali, talora ammantate di green ma a guardarle bene non meno speculative, non condivise e imposte regolarmente dall’altro, dove le scelte e gli investimenti delle popolazioni e degli imprenditori locali vengono calpestati in virtù di uno sfruttamento dei territori non più accettabile”.   Il prossimo 16 febbraio, a Firenze, avrà forse fine il contrastatissimo processo amministrativo sulla centrale di Sorgenia in Val di Paglia: si terrà infatti allora l’ultima conferenza dei servizi, a meno di ennesimi rinvii che fin qua “sono sembrati funzionali soprattutto alla strategia della società – sostiene sempre Ecosistema – di rimandare all’infinito, forse sperando di far scendere il silenzio sulle opposizioni sollevate dai tanti contrari e trovare magari la via per fare breccia sulla Soprintendenza. Soprintendenza che però, fin qua, ha sempre coerentemente negato autorizzazione: troppo gravi gli impatti sul territorio.Mentre dunque i molti contrari si preparano a questa ultima battaglia, formalizzando osservazioni, preparandosi ad eventuali ricorsi, continuando a studiare le carte degli incessanti cambiamenti messi in atto dalla ditta proponente nel suo disperato tentativo di portare a casa il risultato, il Sindaco di Abbadia San Salvatore mette in piedi l’ennesimo show a favore del progetto di Sorgenia, come un qualsiasi addetto stampa della ditta: fulminato sulla via di Damasco dopo anni di carriera costruita sulla contrarietà al continuo sfruttamento geotermico dell’Amiata, Tondi canta le lodi di un progetto inedito per i campi geotermici amiatini, basato su una tecnologia qua mai sperimentata, che altrove ha dimostrato di creare problemi sismici e geologici; una centrale quasi interamente automatizzata, che ripercuoterebbe sul territorio un numero di occupati che si contano sulle dita di una mano o poco più. Un progetto fortemente impattante sul piano paesaggistico, come ribadito per ben quattro pareri consecutivi dalla Soprintendenza, che non starebbe in piedi economicamente senza i ricchi contributi statali, che insiste in un’area che in passato ha visto l’epicentro dei terremoti più significativi della zona, che va a toccare un sottosuolo fragile e delicato nel suo equilibrio tra falde idriche, termali e geotermiche. Per di più, portato avanti da un soggetto privato, Sorgenia, che già in passato – ricorda Ecosistema – ha mostrato nel territorio di presentarsi con molte promesse e andarsene senza averne mantenute nessuna: l’imbarazzante storia della centrale a biomasse di Gallina, di cui Tondi finge di non ricordare, ma ben chiara ai tanti che vi si opposero e che anche oggi devono convivere con quella inutile, spenta e vuota cattedrale nel deserto. Non permetteremo che ne venga messa a dimora un’altra, per quanto la Regione Toscana, appena uscita per il rotto della cuffia da un imbarazzante conflitto giuridico con lo Stato proprio sulla geotermia, paia voler puntare tutto sul comodo prosieguo di uno sfruttamento geotermico per cui però l’Amiata ha già dato, per cui i nostri territori hanno già sofferto troppo. E per cui le nostre popolazioni sono e saranno pronte a dire basta. Firenze è lontana, ma sapremo far arrivare fin là la nostra contrarietà.”