Sarteano: modifiche al piano dei parcheggi a pagamento; Circolo Fdi risponde a Pd, “invitiamo il Pd a non occuparsi delle politiche degli altri ma di amministrare la ‘cosa pubblica’ come si deve ascoltando veramente i cittadini e non facendo finta come ha fatto il primo cittadino Landi che si è trovato mille firme sotto la nostra petizione contro il suo provvedimento”

Dal circolo di Fratelli d’italia di Sarteano riceviamo e pubblichiamo un comunicato in risposta al Pd lo cale sul piano di modifiche dei parcheggi a pagamento
“Invitiamo il Pd di Sarteano a non occuparsi delle politiche degli altri, ma di amministrare la Cosa Pubblica come si deve e come le Norme, in materia, dispongono.Non si capisce chi abbia ascoltato Landi, forse i vertici di qualche categoria e di qualche associazione ma non i cittadini che, infatti, si sono riversati in massa a firmare la nostra petizione per chiedere l’annullamento di quelle misure che mettevano le mani in tasca ai  cittadini.Insomma un sindaco che assomiglia sempre di più al ‘marchese del Grillo’ interpretato in un film memorabile da un bravissimo Alberto Sordi. Il Pd poi lamenta che a Sarteano non ci siano risorse per dare i contributi affitti e allora dica a Landi di risparmiare e di non sperperare i soldi comunali con  queste ‘arlecchinate’ dei parcheggi, prima blu, poi bianchi e qualcuno forse  rosso. A occhio e croce Landi avrebbe speso per questo ‘esperimento’ fatto sulle tasche dei cittadini circa 20 mila euro se non di più. Soldi che invece sarebbero serviti meglio a dare un contributo affitti a chi ne ha veramente bisogno e non ha problemi di parcheggio anche perché forse non può permettersi un’auto. Infine chiediamo al partito democratico, se si chiama veramente ancora democratico, a invitare il sindaco Landi a portare in consiglio comunale  una proposta di regolamento del referendum previsto dallo statuto comunale. Oppure qualcuno ha paura che un referendum potrebbe bocciare le richieste di modifica ad alcuni provvedimenti scaturite da una raccolta firme? Il referendum, ricordiamo, è uno strumento altamente democratico che magari nella Russia di Stalin nessuno avrebbe mai  osato proporre. Sicuramente neanche in quella di Putin.”