Siena :“After al Museo RMX”, il contest che remixa i musei senesi arriva al Siena Summer Festival

Anche la Fondazione Musei Senesi nel programma di Siena Summer Festival con la presentazione di “After al museo RMX”: il contest che remixa i musei senesi.  Domani martedì 12 settembre dalle ore 18.30, nel Bastione San Domenico, i musei delle terre di Siena battono a tempo di musica! Tutto prende vita dal brano After al museo, il primo rap sui musei senesi prodotto da Zatarra e dalla sua crew di giovanissimi artisti.  Scopriremo insieme la genesi del brano grazie al momento “talk” curato da Katiuscia Vaselli con un’intervista a Zatarra che racconterà l’ispirazione della canzone e di come sia stato realizzato il pezzo. Nella canzone, grazie al linguaggio urban più affine allo slang dei ragazzi, si affronta il tema dei musei e del loro ruolo nelle vite di tutti noi. Da questa rilettura molto interessante è nata l’idea di un vero e proprio contest “After al museo RMX”. “L’idea del remix nasce dalla volontà di dare spazio e voce a chi non ne ha ancora avuta. – Racconta Marco “Zatarra” Ottavi – Non tanto nella canzone quanto più genericamente parlando, la musica è inclusiva per natura. Useremo una sorta di “tinkering” applicato ad “After al Museo”, smonteremo e rimonteremo il pezzo in pezzi, in modo che ne esca arricchito, e la crew ne esca allargata”. Partecipando ad “After al museo RMX”, si ha la possibilità di vincere la realizzazione un beat prodotto da Zagara sul quale lavorare in studio, ingressi per un anno nei musei senesi e tanto altro .“L’esperienza musicale avviata non può concludersi con la semplice uscita del brano e del video”, racconta la direttrice di FMS Elisa Bruttini. “Nasceva già come un progetto destinato ad evolversi in modo dinamico, interattivo e soprattutto creativo”. Il coinvolgimento dei ragazzi passerà anche per le scuole. “Con la ripresa dall’anno scolastico e immaginando dei percorsi di riflessione condivisi con gli insegnanti, ma anche autonomi”, spiega Bruttini, “il contest rappresenta un’occasione di ulteriore interpretazione e rielaborazione della propria coscienza del patrimonio e di sensibilità musicali. Il tutto con un linguaggio che i più giovani possono utilizzare e condividere: per noi, un altro modo per parlare dei musei”.