Siena: Antonio Canzano ( Sinistra Italiana Siena), “ Siena  stritolata tra il declino a cui la destra che la governa la sta condannando e il bla bla bla dei soliti baroni”

Da Antonio Canzano, Segretario Provinciale Federazione Sinistra Italiana di Siena, riceviamo e pubblichiamo

“A guardarla oggi questa città, che nel medioevo era il crocevia dei primi banchieri al mondo, culla di illustri pittori, patria di amministratori illuminati della vita pubblica, sembra un relitto arrugginito stanco e pronto ad affondare. Schiacciata dal malgoverno delle destre che non hanno presentato alcun progetto per accedere ai fondi europei per riqualificare la città, ed anche sulla progettualità per attrarre i fondi del PNRR stanno mostrando tutta la loro incapacità, lasciata in balia delle onde nel mare in tempesta che agita le acque del Monte dei Paschi, una parte di Siena non prova nemmeno ad entrare nel merito della tentata vendita del suo gioiello più grande, MPS appunto. Se a livello nazionale il Governo, azionista di maggioranza della banca, sta semplicemente prendendo tempo per aspettare che si presenti qualche altro compratore a cui svendere la banca, anche a Siena il dibattito su MPS sembra arenato nelle dune sabbiose dell’oblio. Come Sinistra Italiana sosteniamo da tempo l’assoluta urgenza di aprire un serio confronto sulla possibilità, per noi assolutamente concreta, di provare a realizzare un istituto bancario pubblico, rilanciando il Monte dei Paschi con la ricapitalizzazione ad opera del Ministero del tesoro. La missione dell’istituto dovrà essere di supporto all’economia nazionale, allo sviluppo di filiere produttive strategiche e alla realizzazione del PNRR. Al di là di tutte le chiacchiere e promesse, questa è l’unica soluzione che possa salvare il marchio MPS e far rimanere a Siena la direzione della banca. E se guardando il volto bancario della città c’è seriamente da preoccuparsi, anche scrutando quello che è stato chiamato il “distretto delle scienze della vita” a cui una parte della città e della politica guarda con adulanti aspettative, non c’è da stare proprio tanto allegri. Forse solo pochi sanno cos’è veramente un distretto esso, infatti, dovrebbe prevedere che tutte quelle parti sociali, politiche, economiche, industriali, culturali e di rappresentanza del mondo del lavoro, fossero coinvolte nella cabina di regia progettuale e gestionale. Possiamo oggi affermare che Toscana Life Science (TLS) sia un distretto? Noi diciamo con rinnovata certezza che assolutamente non lo si può dire, quella realtà ad oggi è un soggetto che appare isolato, gestito da persone troppo vicine ad una certa politica per essere libere di effettuare scelte nell’interesse della comunità e talvolta anche in evidente conflitto di posizione. Ci sarebbe infatti da soffermarsi sulla posizione del presidente del consiglio di amministrazione che è anche vice presidente esecutivo di Confindustria Toscana sud, ricordiamo che TLS gestisce soldi pubblici e Confindustria è il sindacato delle imprese private, quindi in evidente conflitto! Non ci vogliamo concentrare sui risultati scientifici, diciamo solo che ancora stiamo aspettando i tanto sospirati anticorpi monoclonali costati allo stato complessivamente circa 400 ml di euro (su TLS investiti circa 25 ml). Come Sinistra Italiana vogliamo affermare che se un distretto ci dovrà essere in questa città, e noi ne siamo fermamente convinti, lo si debba fare progettando un’idea che sia frutto di concertazione e di collaborazione con la città tutta, comprese quelle multinazionali farmaceutiche che avidamente rispondono solo a logiche finanziarie. Noi diciamo che il Comune insieme all’Università di Siena dovrebbero individuare un’area da recuperare e da destinare a Distretto, basterebbe frequentare la periferia per vedere che ce ne sono tante di queste aree dove far confluire giovani universitari, e non solo, desiderosi di intraprendere progetti avanzati di start up e dove poter contaminare le idee per far nascere la Siena del futuro. Cos’è un distretto? Interazione, partecipazione, contaminazione in un contesto dinamico giovane ed interconnesso con il mondo, con la società, dove pubblico e privato dialogano nell’interesse della comunità, supportato da infrastrutture adeguate e moderne e dove i collegamenti ferroviari e viari agevolino la circolazione delle persone, dove si possa spostarsi da una città qualunque del mondo per raggiungere Siena senza che si assista al transito delle stagioni. Solo cosi può nascere un vero distretto che spinga Siena verso il futuro! Noi chiediamo fortemente che si lascino da parte gli interessi dei soliti noti baroni, che ormai da tempo condannano Siena ad un ruolo polveroso di spettatrice di un mondo che invece velocemente si muove e che non aspetta chi non sa correre. Basta con soliti i bla bla bla, noi ci siamo per dare un contributo serio e strutturale alla rinascita di Siena e della sua provincia e sollecitiamo tutte le forze progressiste a riunirsi per progettare il futuro della città”.