Siena : Confesercenti e Confcommercio  aderiscono alla mobilitazione di lunedì 1 marzo, “ci vuole – dicono- un cambio di passo alternativo alla chiusura imposta dalle norme Covid”

Confcommercio Siena e Confesercenti Siena aderiscono alla mobilitazione organizzata da Confcommercio Toscana e Confesercenti Toscana in programma  lunedì 1 marzo  e che coinvolgerà gli imprenditori del terziario di tutta la regione per reclamare una diversa gestione dell’emergenza, alternativa alle chiusure imposte dalle normative antiCovid.   A Siena il raduno si terrà in piazza Duomo di fronte alla Prefettura, alle 11, con presenza statica, mascherine e rispetto del distanziamento e di tutte le norme antiCovid. Titolari di azienda, liberi professionisti, dipendenti e collaboratori, ma anche semplici cittadini , in piedi, uno accanto all’altro (ma a distanza di sicurezza)mostrando alcuni cartelli esplicativi, testimonieranno come e quanto le loro attività siano interconnesse, tanto che la chiusura imposta ad alcune si riflette in una consistente flessione del lavoro per tutti. L’iniziativa senese è stata presentata ufficialmente durante la conferenza stampa ospitata nella sede della Camera di Commercio di Siena, alla presenza di Stefano Bernardini, presidente Confcommercio Siena, Leonardo Nannizzi Presidente Confesercenti Siena, e di Daniele Pracchia, direttore Confcommercio Siena e Valter Fucecchi, direttore Confesercenti Siena: “Le nostre associazioni rappresentano oltre 4mila imprese del terziario senese e da un anno stiamo raccogliendo la sollecitazione di tutti i nostri iscritti in difficoltà. Dagli imprenditori del turismo, che hanno visto crollare i loro fatturati fino al 90%. Ai pubblici esercizi, aperti e chiusi a singhiozzo ormai da mesi, con i loro dipendenti, i loro fornitori; ai titolari di palestre, cinema, locali da ballo e altri luoghi di intrattenimento,  tutti i professionisti e lavoratori che a vario titolo ‘fanno’ il terziario: grafici, commercialisti, comunicatori, grossisti, trasportatori e così via”. “Ad un anno dalla pandemia è come essere tornati a marzo 2020 – evidenziano – Ma non è tutto come prima. Tutt’altro. Siamo davanti ad un deserto di opportunità. E alla perdita di oltre 100 mld di consumi, 200 mila lavoratori autonomi tra imprenditori, collaboratori e liberi professionisti. Intanto è tutto da capire come dovremo superare questa tragedia che è il Coronavirus che rende tutti più poveri. Non si può continuare a chiudere le attività (oltre 100 giorni i negozi e 160 bar e ristoranti). Chiusure, regole cambiate all’ultimo e indennizzi a singhiozzo stanno distruggendo le imprese e l’economia “buona” di questa realtà, l’asse portante di questo territorio”. “Con questa iniziativa vogliamo chiedere, tutti insieme, un cambio di passo: Le imprese vogliono lavorare, non vivere di sussidi e sono pronte ad assumersi la responsabilità di farlo in piena sicurezza”. “La salute sta a cuore a tutti noi, ma siamo convinti che si possa, e si debba, imparare a conciliare la sicurezza antiCovid 19 con il lavoro – fanno notare – sono numerose le categorie che sono state vittime di tante norme restrittive e dei Dpcm senza che questo abbia portato a soluzioni per sconfiggere la pandemia. Le nostre imprese non possono reggere altri lockdown. Ci deve essere per forza una strada alternativa”. A conclusione della manifestazione, il 1 marzo una delegazione delle due associazioni di categoria consegnerà un documento unitario al Prefetto di Siena, contenente le richieste da rilanciare urgentemente:  Ristori immediati parametrati sulla perdita di fatturato:  Riapertura immediata in sicurezza di tutte le attività chiuse;   moratoria fiscale per l’anno 2021;    proroga della cassa integrazione al 31/12;  rimodulazione delle locazioni commerciali e blocco degli sfratti ;    tagli del cuneo fiscale che grava sulle imprese ;   creazione di un piano di ripartenza per il Terziario ;vaccinazione immediata di tutti gli imprenditori del terziario ;   pagamento immediato di tutti i bonus, ristori e indennizzi sospesi e    passaporto sanitario europeo per spostamenti Ue.